Firmato un accordo tra la Regione Toscana e le categorie per dare ospitalità ai profughi di guerra ucraini negli alberghi. La convenzione è stata sottoscritta da Anci, Upi e appunto tutte le associazioni di categoria degli albergatori.
“Stanno aumentando, stavolta in modo notevole, gli arrivi di rifugiati ucraini – ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani -. Due giorni fa avevo parlato di 2.500 arrivi, stamani insieme all’assessore Monni ci siamo resi conto che in questo momento in Toscana abbiamo una presenza di 3.700 profughi che per gran parte sono nelle famiglie. Solo che all’inizio erano il 90% nelle famiglie e il 10% nei Cas e nei nostri alberghi di prima accoglienza, ora le percentuali sono rispettivamente 70% e 30%”.
“Stamani partiamo dagli alberghi – ha aggiunto – Firmiamo il protocollo d’intesa da un lato con Confesercenti, Federalberghi, Confcommercio e dall’altro con con Cna e Confartigianato, con l’associazione industriali, in modo da avere il quadro delle disponibilità alberghiere. Il primo protocollo – ha detto ancora – è sugli alberghi, e a questo seguiranno una serie di intese per favorire l’accoglienza”. Sull’accoglienza “il meccanismo sta andando bene – ha concluso Giani – Stamani è una bella espressione di sinergia tra istituzioni e categorie economiche, se poi troviamo altre forme di accordo è tutto molto bello”.
Ciascuna struttura potrà liberamente aderire alla Convenzione sottoscrivendo un apposito modulo nel quale potrà indicare il numero di camere che metterà a disposizione e la tipologia dei servizi offerti. “Da subito – ha aggiunto l’assessore regionale alla protezione civile Monia Monni – gli albergatori si sono messi a disposizione dell’emergenza mettendo a disposizione cinque alberghi di protezione civile che hanno già permesso di accogliere 150 persone, in gran parte donne e bambini. Ora il loro apporto aumenterà decisamente aiutandoci così a fronteggiare questa emergenza così anomala: non possiamo sapere quante persone arrivano e quando. La risposta delle strutture ricettive ci permetterà di rispondere quindi con la necessaria flessibilità”.