Mallegni, Stella e Milone: “Complice il Covid, troppe cessioni alberghiere sospette”
“Occorre istituire una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva sull’infiltrazione delle mafie sia italiane che straniere nel tessuto economico toscano”. A chiederlo sono il commissario regionale di Forza Italia, sen. Massimo Mallegni; il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, e Aldo Milone, Responsabile regionale del Dipartimento sicurezza e immigrazione di Forza Italia Toscana.
“Sui giornali di questi giorni – sottolineano – è riportata una notizia che dovrebbe far riflettere tutta la politica toscana, soprattutto quella regionale. La notizia riguarda la vendita di diverse strutture alberghiere in Versilia, tra cui il noto Negresco. La messa in vendita potrebbe essere frutto di questo lockdown, che è iniziato circa un anno fa e ha messo in ginocchio la maggior parte di alcuni settori dell’economia toscana. Quello più colpito è proprio quello del turismo e quindi l’alberghiero. Tutto ciò ha creato le condizioni favorevoli per le infiltrazioni delle mafie italiane e quelle straniere, in particolar modo quella cinese, nel tessuto economico toscano”.
“Queste organizzazioni mafiose hanno bisogno di questo settore, e non solo di questo, per poter riciclare denaro sporco. Tra l’altro, approfittando di questo momento particolare – accusano Mallegni, Stella e Milone – l’acquisizione di tali strutture avverrebbe anche a condizioni molto vantaggiose o a condizioni capestro. E crediamo che sia arrivato il momento per la costituzione di una Commissione speciale regionale che svolga un’indagine conoscitiva su questo fenomeno e controlli da vicino le modalità di acquisizione delle citate strutture. Ci sorprende però che questa iniziativa non provenga direttamente da un partito di sinistra come il PD, che solo con dichiarazioni formali si dichiara contrario alle mafie, mentre in pratica non pone in essere alcun atto amministrativo”.
Nelle scorse settimane anche le associazioni che si occupano di legalità e di lotta alla criminalità organizzata avevano più volte sollevato il rischio che, con la crisi economica determinata dalle politiche anticovid, le mafie potessero approfittare della situazione, contando sulla grande quantità di liquidi che posso immettere sul mercato.