Firenze, Toscana in zona rossa? “Direi proprio di no: siamo a 248 nuovi casi su 100mila abitanti, e abbiamo un Rt di 1,09-1,10, quindi siamo in zona arancione”. A parlare è Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.
“Naturalmente la decisione formale è quella di domani del Cts ma ci sono tutti i dati oggettivi per essere in arancione”. Lo stesso Giani ha anche aggiunto che “da domani mattina individuerò province o aree territoriali della Toscana da mettere in zona rossa. Un lavoro che ha funzionato”.
Riguardo all’andamento della pandemia nelle ultime 24 ore ci sono stati altri 1.518 casi, con un tasso di positivi pari al 6,14%, numeri in rialzo rispetto a ieri. Cala invece il totale dei ricoveri: sono 1.727, 14 in meno rispetto a ieri, di cui 257 in terapia intensiva, 4 in più. Si contano purtroppo altri 22 decessi.
La provincia di Firenze intanto nelle ultime 24 ore conta 494 contagi in più e supera così i 50.000 casi da inizio pandemia: per la precisione sono 50.335. Riguardo ai numeri delle vaccinazioni il monitoraggio della fondazione Gimbe sui dati del ministero della Salute aggiornati al 24 marzo, conferma che la Toscana è tra le ultime regioni per numero di over 80 vaccinati contro il Covid, sia per la prima che per la seconda dose: complessivamente ha ricevuto almeno una dose di vaccino il 23,7% degli ultraottantenni (le media nazionale è del 27,4%).
Il 6,1% ha avuto entrambe le somministrazioni, a fronte di una media nazionale del 19,1%. E su questo fronte Giani stamani ha parlato di una task force con la Protezione civile, a partire dall’inizio della prossima settimana, per arrivare dove ci sono problemi sulla campagna di vaccinazione. Parlando ancora della campagna vaccinale, Giani ha detto che ieri “abbiamo somministrato 24mila dosi, una cifra molto alta che dimostra che quando i vaccini li abbiamo li somministriamo agli anziani, agli iper-fragili e a coloro che ne hanno diritto sulla base dell’età, e oggi prevedo che si possa superare ancora quella cifra. Poi certo ci dobbiamo fermare quando non ne abbiamo più”.