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Toscana, la denuncia di Cgil: 2.500 casi di mesotelioma per esposizione ad amianto

Toscana, Cgil: I settori dove si sono registrate “le esposizioni nocive sono trasporto e cantieristica navale, settore ferrotranviario, edilizia, attività estrattiva e produzione di energia”.

Secondo recenti dati forniti dall’Ispro e dal Servizio Sanitario della Toscana, sono ben 2.500 i casi di mesotelioma accertati in Toscana e ben 7.187 sono coloro che hanno denunciato di essere stati esposti all’amianto, in prevalenza nel corso della loro attività lavorativa.  I dati sono riportati dalla Cgil della Toscana alla vigilia della Giornata per la sicurezza sul lavoro (domani 28 aprile).

“Rafforzare l’impegno e le iniziative già in atto”, ammonisce il sindacato. “Le stime future non sono confortanti e assisteremo ad un picco della malattia tumorale, tra il 2022 e il 2025″. La Cgil Toscana chiede alle Istituzioni regionali di rafforzare l’impegno e le iniziative già in atto, come il programma di sorveglianza sanitaria gratuito specificatamente rivolto ai cittadini toscani che, nel corso della loro vita professionale, sono stati esposti all’amianto e ad altri fonti cancerogene, e di ultimare al più presto l’aggiornamento della mappatura dei siti e delle zone ove è ancora presente l’amianto”.

Secondo Cgil Toscana è indispensabile fin da subito “rafforzare i controlli in tema di salubrità ambientale e di sicurezza sul lavoro, prevedere risorse adeguate per smantellare, bonificare e mettere in sicurezza le tante strutture pubbliche e private ancora contaminate e individuare i siti destinati allo smaltimento e all’inertizzazione”, “assicurare un’adeguata sorveglianza sanitaria anche a quei lavoratori ancora esposti all’amianto (addetti all’edilizia, cantieristica, alle bonifiche)”, “riconoscere automaticamente la malattia professionale da parte dell’Inail per tutti i casi di mesotelioma la cui origine sia maturata in ambito lavorativo. Sono ancora troppi i casi in cui l’Inail non riconosce la malattia costringendo i lavoratori-vittime e i loro familiari a estenuanti e umilianti contenziosi”.

Inoltre sempre per la Cgil serve “diffondere la conoscenza delle possibilità offerte dai cosiddetti bandi Isi dell’Inail per incentivare e sostenere economicamente le imprese a realizzare progetti per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, prevedendo soprattutto incrementi del valore dei contributi a favore delle piccole imprese”, “stanziare risorse in grado di garantire, alle lavoratrici e lavoratori impiegati nelle grandi opere previste dal Pnrr, adeguate conoscenze e protezioni utili a prevenire il contatto nocivo con l’amianto e gli altri cancerogeni professionali. Come Cgil su questi fronti rafforzeremo la nostra azione di tutela per lavoratori e cittadini”.

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