I dati diffusi dal covid. Il 2023 ha segnato in Toscana, come in Italia, il completo recupero dei livelli di presenze turistiche pre-Covid, (+8,8% sul 2022), e i primi 5 mesi del 2024 ne prefigurano il superamento in virtù di un +3,1% rispetto al 2019.
Non c’è crisi per il turismo in Toscana. Anzi, la nostra regione maci a record a ritmi impressionanti. E’ quanto emerge dal rapporto Irpet sul turismo in Toscana, secondo cui a fare da traino sono i flussi internazionali sia nel 2023 (+17,6% sul 2022, +3,5% sul 2019) sia nei primi mesi del 2024 (+12,6%), mentre i flussi italiani sono stagnanti (-0,3% nel 2023).
A dominare l’aumento dei flussi il contributo della componente extraeuropea (+52,3% sul 2022), ma mancano ancora alla Toscana, rispetto al 2019, quasi la metà delle presenze dal continente asiatico (in particolare il 63% dei cinesi), e i tre quarti delle presenze dalla Russia.
A crescere di più fra le destinazioni, grazie all’apporto degli stranieri da fuori Europa, sono le città d’arte (+17,9%), seguite dalle destinazioni collinari (+11,6%). Nei primi 5 mesi del 2024 le città d’arte della Toscana riscontrano la variazione tendenziale sul 2023 più vivace (+5,2%), pur restando le destinazioni più lontane (Firenze su tutte) dal recupero dei livelli del 2019 (-7,8%).
Rispetto allo scorso anno, crescono le aree balneari (+3,1%) e le aree montane (+1,9%). Sul fronte delle strutture ricettive, nel 2023 gli alberghi a 4 e 5 stelle realizzano nel 2023 aumenti cospicui di presenze (rispettivamente +14,8% e +12,5%), ma a crescere di più sono le locazioni turistiche imprenditoriali (+29,1%) e non imprenditoriali (+23,1%), gli ostelli (+27,7%), i B&Bimprenditoriali (+22,3%) e non imprenditoriali (+12,2%), gli alberghi diffusi (+42,1%). Più contenuta la crescita per agriturismi (+3%) e villaggi turistici (+1,5%).
Intervista al direttore Irpet Nicola Sciclone