Dodici, tra ragazze e ragazzi, sono in Toscana per stage formativi in azienda e conoscere da vicino i luoghi dove affondano le loro radici
Arrivano dalla Svezia, dall’Argentina e dal Brasile. Hanno tutti un legame con la Toscana, perché di origine toscana sono le proprie famiglie che però da tempo vivono all’estero. Ai primi di maggio sono tornati nella terra dove affondano le proprie radici. L’occasione è un percorso di formazione di 90 giorni durante il quale svolgeranno uno stage in azienda, impareranno o perfezioneranno il loro italiano, conosceranno da vicino i luoghi che magari sono stati oggetto solo di racconti.
Sono 12, tra ragazze e ragazzi, beneficiari delle borse di formazione professionale “Mario Olla” che da tempo la Regione promuove per contribuire al recupero e alla diffusione della memoria storica dell’emigrazione toscana del mondo, sostenendo stage in azienda per giovani tra i 18 e i 35 anni. Management teatrale, architettura, ristorazione e viticoltura, grafica e web design sono i settori in cui si stanno impegnando.
Stamani hanno fatto visita a Palazzo Strozzi Sacrati e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha tenuto a incontrarli. Con loro i rappresentanti di alcune aziende e realtà che li hanno accolti – Elisa Guidi (direttrice di Artex), Nicola Menditto (direttore dell’Azienda agricola Montepaldi s.r.l), Isabella Valoriani (direttrice del Parc, Performing Arts Research Centre) – e Laura Simoncini, direttrice del Cedit, il soggetto attuatore del progetto “Memory of One’s Tuscan roots”/Borse di Studio “Mario Olla”.
I giovani borsisti resteranno in Toscana fino a luglio prossimo. I moduli formativi prevedono, oltre a corsi di lingua italiana, lezioni e stage in azienda su industria 4.0 e imprenditorialità smart, nonché tour di artigianato artistico per conoscere i mestieri artigiani e artistici che fanno parte del “fatto a mano made in Italy”.
“La Toscana è una delle realtà che più ha dato all’emigrazione e offrire a ragazze e ragazzi la possibilità di ritornare, di rivivere le origini è sempre molto bello – ha detto il presidente Eugenio Giani – . Finalmente, dopo la fine dello stato di emergenza, abbiamo potuto riprendere l’attività di Toscani nel mondo e riavviare le iniziative di valorizzazione dei legami con i toscani che non sono residenti qui ma che vi sono magari nati oppure sono discendenti di famiglie toscane. Le borse di studio ‘Mario Olla’ sono un progetto molto efficace per consentire che le origini non rimangano un racconto di una serata con i nonni o i genitori e che ci sia la possibilità di riappropriarsi di un elemento fondamentale della propria identità”.
Le borse di formazione “Mario Olla” sono un progetto formativo promosso nell’ambito delle politiche della Regione Toscana a favore dei Toscani nel Mondo e rientrano tra le opportunità di Giovanisì, il progetto regionale per l’autonomia dei giovani. L’iniziativa ha avuto inizio nel 1997, si sono svolte 20 edizioni e 197 sono stati gli stagisti formati nel corso degli anni. Spesso, in seguito all’esperienza di stage, ragazze e ragazzi sono riusciti a costruire anche veri e propri percorsi professionali.
Le borse prendono il nome da Mario Olla, il consigliere regionale che sul finire degli anni ‘70 aprì la strada alla nascita degli organismi regionali di rappresentanza dei toscani all’estero. Oggi, dopo la riforma della normativa regionale in materia nel 2020, quell’organismo è denominato “Consiglio dei Toscani nel mondo” ed è in via di costituzione.
Secondo gli ultimi dati disponibili, i Toscani nel mondo, stabilmente o temporaneamente residenti, sono una porzione non trascurabile del totale della popolazione regionale con netta prevalenza di presenze in Europa e in Sud America. Gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero nei comuni toscani sono in totale 155.388, con incidenza del 4,1 % rispetto alla popolazione residente. A questi dati si aggiungono i cosiddetti “oriundi toscani”, ossia i figli, i nipoti ed i pronipoti dei corregionali toscani emigrati all’estero nei decenni passati e che non hanno più la cittadinanza italiana, ma che costituiscono, in molti casi, l’ossatura delle associazioni dei Toscani nel Mondo, in particolare in Sud America.