La FTOM (Federazione Toscana degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Toscana) è seriamente preoccupata per l’evoluzione della pandemia da coronavirus, in particolare sul territorio regionale toscano.
“Mentre esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza ai medici e agli operatori sanitari che stanno combattendo strenuamente contro il coronavirus, abbiamo il dovere di osservare oggettivamente e scientificamente la drammatica esperienza lombarda, al fine di comprendere compiutamente l’enorme difficoltà di arrestare o semplicemente rallentare il contagio” dice il Dottor Lorenzo Droandi Presidente Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Toscana
“I dati scientifici ed epidemiologici che ne derivano -prosegue – ci insegnano che è indispensabile mettere in atto, il più precocemente possibile, tutte le strategie di prevenzione in grado di ridurre l’impatto sul sistema sanitario. La FTOM propone e chiede, alla Regione Toscana ed al Presidente Rossi, di adoperarsi rapidamente per mettere in atto i seguenti provvedimenti”.
“Dal momento che i provvedimenti governativi sono intesi a limitare al minimo la mobilità delle persone (da non confondere con la limitazione della libertà personale, che è ben altra cosa), non si vede perché si debbano sopprimere i collegamenti ferroviari tra nord e sud, ma contemporaneamente si continui a consentire lo spostamento dei pazienti, addirittura anche in ambito interregionale, per motivi medici (visite, interventi e quant’altro) non urgenti e differibili, così come per le visite periodiche ai sensi del dlgs 81.
Si chiede dunque che la preposta Autorità Regionale assuma un provvedimento che sospenda qualunque prestazione sanitaria programmabile e non urgente della sanità pubblica e privata. Con tale provvedimento, si ridurrebbe ulteriormente la mobilità delle persone contribuendo ad evitare i contatti”.
La FTOM ritiene, come ormai scientificamente acclarato, “che la disponibilità di opportuni Dispositivi di Protezione Individuale (occhiali protettivi, mascherine FFP3 e FFP2 e camici idrorepellenti) rappresenti un’irrinunciabile necessità per tutti gli operatori sanitari che stanno operando sul campo. Nelle emergenze epidemiche la regola base è quella di tutelare chi interviene per aiutare, in primo luogo gli operatori sanitari che rappresentano la risorsa di gran lunga più preziosa”.
“Noi non facciamo polemiche -sottolinea Droandi- ma ci appelliamo alle Autorità preposte affinché si adoperino per reperire e distribuire DPI adeguati in quantità e qualità: chiediamo i tamponi per tutti i medici che sono entrati in contatto con i positivi e metterli in quarantena come tutti gli altri cittadini. Solo in tal modo le stesse Autorità potranno dire di aver tutelato, attraverso la tutela degli operatori sanitari, i cittadini di questa Regione. Mantenere al proprio posto di lavoro Medici ed Infermieri, impedendo loro di infettarsi e contemporaneamente di diffondere il contagio, rappresenta uno dei cardini per limitare, per quanto possibile, l’impegno del SSR da parte della malattia da coronavirus”.
La FTOM ritiene altresì che il SSR toscano, sicuramente uno dei migliori in Italia, “non sarà tuttavia in grado di assorbire senza danni l’impatto della pandemia in corso qualora non verranno prese ulteriori misure di prevenzione, sulla scorta della già ricordata drammatica esperienza lombarda. La FTOM invita pertanto la Regione Toscana a predisporre l’ulteriore implementazione dei posti letto e delle apparecchiature necessarie nelle terapie intensive e l’assunzione straordinaria del personale sanitario, medico ed infermieristico e tecnico, indispensabile per il miglior funzionamento del sistema. Certi che queste nostre riflessioni siano considerate come un ulteriore contributo alla lotta che tutti insieme stiamo combattendo, ma vigili sulle scelte nei confronti di chi è in prima linea, continuiamo ad affrontare la dura quotidianità per tutelare la salute dei nostri cittadini”.