I Dem hanno ottenuto il 34,71% dei consensi, in leggera crescita rispetto al 33,3% delle europee 2019 pre-scissione, ma in netto calo rispetto al 46,3% delle regionali 2015.
Il Pd rimane il primo partito in Toscana, malgrado la scissione di Italia Viva, e accresce il suo vantaggio sulla Lega: con 3.921 sezioni scrutinate su 3.937, e 16 ancora ‘congelate’ per verifiche, i democratici in questa tornata di elezioni regionali hanno ottenuto il 34,71% dei consensi, in leggera crescita rispetto al 33,3% delle europee 2019 pre-scissione, ma in netto calo rispetto al 46,3% delle regionali 2015. Italia Viva, che si presentava insieme a +Europa, ha ottenuto il 4,48%. La Lega, col suo 21,78%, cede circa dieci punti rispetto alle europee 2019 (31,5%), ma cresce rispetto al 2015 (16,2%). Il partito che fa registrare la crescita più forte in questa tornata elettorale è Fratelli d’Italia, passato dal 3,9% del 2015 al 13,5% di oggi, più che triplicando i consensi. In netta flessione invece, rispetto a cinque anni fa, Forza Italia (dall’8,5% al 4,1%), il Movimento 5 Stelle (dal 15,1% al 7%), e la sinistra radicale di Toscana a sinistra (dal 6,3% al 2,86%). La legge regionale toscana prevede che le liste facciano ‘scattare’ consiglieri eletti soltanto se raggiungono un quorum del 5% per le liste non coalizzate, e del 3% per le liste che corrono in coalizione: le sei liste che raggiungono il quorum sono Pd (22 consiglieri), Italia Viva-+Europa (2), Lega (7), FdI (4), Forza Italia-Udc (1), M5s (1). A questi si aggiungono i seggi assegnati ai candidati presidente non eletti (Susanna Ceccardi e Irene Galletti) e ai candidati regionali del listino bloccato (Giovanni Galli, per la Lega).