Dare una “nuova spinta” all’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat), dotarla di una “uniformità organizzativa su tutto il territorio anche rispetto alla sua natura di supporto tecnico”, coniugando al contempo la necessità di “velocità di intervento e di azione”.
Questi, riferisce una nota, sono gli obiettivi della proposta di legge di iniziativa della giunta illustrata alla commissione Ambiente del Consiglio regionale della Toscana. Commissione guidata da Stefano Baccelli (Pd). La commissione, riferisce la nota, ha esaminato parallelamente anche il testo proposto dal gruppo Sì-Toscana a sinistra che intende “ridefinire le norme generali su natura giuridica, finalità e funzioni di Arpat”, oltre che stimolare un “adeguamento generale della disciplina”.
Il disegno di legge dell’esecutivo a guida Enrico Rossi, parte dalla necessità di adeguare quanto contenuto nella legge regionale 30/2009 alle nuove disposizioni normative sul sistema nazionale di rete per la protezione dell’ambiente (legge 132/2016). Il nuovo assetto delle competenze derivato dal decreto Del Rio, che ha portato ad un accentramento dell’intera materia ambientale in capo alla Regione, impone una “revisione dell’attuale modello organizzativo dell’Agenzia toscana”, anche per “renderlo coerente” con l’articolazione organizzativa delle diverse strutture regionali competenti”.
L’adeguamento normativo diventa funzionale, è stato spiegato nel corso della seduta di commissione, anche per dare “uniformità di comportamento su tutto il territorio regionale”. Inoltre, è previsto anche un intervento sulla capacità lavorativa dell’agenzia tramite assunzione di personale. La proposta interviene infatti sulle funzioni del direttore generale di Arpat, e quindi sulle proposte di dotazione organica, “stabilendo una nuova prerogativa” (articolo 23 del disegno di legge che modifica l’articolo 25 della 30).
Il testo presentato da Sì-Toscana a sinistra, illustrato dal presidente Tommaso Fattori, parte dal nuovo assetto di sistema nazionale definito dalla legge 132, che si pone come obiettivo quello di “assicurare una omogeneità, con riguardo alle azioni conoscitive e di controllo pubblico della qualità dell’ambiente, a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica”. Per garantire la “massima indipendenza e terzietà” di Arpat, Sì-Toscana propone, con il disegno di legge, di eliminare l’articolo 50 dello Statuto della Toscana, che presuppone la delega di funzioni “ormai direttamente attribuite all’Agenzia dalla norma nazionale”, ma anche la nomina del direttore generale attraverso il Consiglio regionale, su proposta della Giunta.