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Toscana, ricercatori cultura: bando per 100 assegni da fondi UE

Un bando per l’alta formazione e la ricerca per avvicinare cultura e scienza e moltiplicare le opportunità offerte agli aspiranti ricercatori. E’ l’avviso che la Regione Toscana lancerà ufficialmente entro poche settimane e le cui linee essenziali saranno illustrate venerdì 18 gennaio a Lucca, dalla vice presidente della Regione Monica Barni nell’ambito di un evento organizzato alla Scuola di alti studi, Cappella Guinigi-Complesso di San Francesco, dalle 11.45.

Quello di Lucca è il quarto appuntamento per presentare a mondo accademico e della ricerca il bando, unico a livello europeo, che consente il cofinanziamento di 100 assegni di ricerca in ambito culturale per progetti connessi a contenuti, tecnologie e strumenti relativi alla fruizione, conservazione, valorizzazione del patrimonio e alla conoscenza e interpretazione delle arti e della cultura. I progetti di ricerca devono essere realizzati in collaborazione fra Università, enti di ricerca e operatori della filiera culturale e creativa regionale. La misura è cofinanziata dal Programma operativo del Fondo sociale europeo 2014-2020 e rientra nel progetto Giovanisì della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani.

Analoghi eventi a quello di Lucca sono in programma a Prato, al Centro Pecci, l’1 febbraio e a Grosseto, all’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea, il 6 febbraio mentre altri sono stati già organizzati a Firenze, Pisa e Siena.
“I progetti che saranno ammessi andranno a finanziare cento assegni biennali – spiega la vice presidente Monica Barni – destinati ad altrettanti giovani laureati magistrali sotto i 36 anni. Serviranno a dare soluzione a problemi reali delle istituzioni culturali coinvolte, favorendone ad esempio l’innovazione tecnologica e gestionale, con progetti la cui finalità è quella di rendere più aperta e partecipata l’offerta culturale della nostra regione ma anche di promuovere la qualificazione del capitale umano e l’occupabilità, creando ponti fra discipline diverse, attraverso l’uso della tecnologia al servizio della cultura”.

Ad essere coinvolte saranno le istituzioni culturali, ovvero musei, soprintendenze, archivi, biblioteche, istituzioni nel settore della musica e dello spettacolo che potranno collaborare a progetti presentati da Università e centri di ricerca pubblici. Il progetto potrà essere supportato anche da altri partner, come istituzioni pubbliche, imprese e altri soggetti privati.

“Anche i prossimi appuntamenti – spiega ancora Monica Barni – seguiranno il modello già sperimentato, presentando esperienze virtuose che raccontano di come la contaminazione fra cultura e ricerca possa dare frutti interessanti e utili, non soltanto per gli studiosi e i ricercatori, ma anche per tutti i cittadini.

Contiamo di pubblicare il bando nelle prossime settimane. Ci auguriamo possa dare buoni risultati, sia sul piano della diffusione della cultura che su quello della sostenibilità economica e dell’introduzione di moderne tecnologie, prima fra tutte quella digitale”. E anche a Lucca, Prato e Grosseto “ci saranno esponenti di importanti enti culturali che racconteranno come sia possibile fare della cultura uno strumento di sviluppo e di costruzione di una comunità civile.”

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