Dom 22 Dic 2024
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ToscanaAmbiente"Toscana sprecona": 100mila tonnellate di cibo nella pattumiera

“Toscana sprecona”: 100mila tonnellate di cibo nella pattumiera

Il dato che emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana in occasione dell’Earth Overshoot Day 2023 descrive una Toscana ‘sprecona’: “100mila tonnellate di cibo buttati nella pattumiera”

Il dato che emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana in occasione dell’Earth Overshoot Day 2023, giorno che indica l’esaurimento ufficiale delle risorse rinnovabili che il Pianeta è in grado di offrire nell’arco di un anno, descrive una Toscana a dir poco ‘sprecona’: “Ogni toscano butta nella pattumiera 27 chili di cibo a testa all’anno. 100 mila tonnellate se consideriamo tutta la popolazione residente. Una montagna di frutta, verdura e pane che ha un impatto devastante sull’ambiente e sull’economia, oltre che sollevare un problema etico in una situazione in cui il 15% delle famiglie della regione vive in condizione di povertĂ  relativa e sono migliaia coloro che si rivolgono alle mense dei poveri”.

In pratica, continua la nota di Coldiretti Toscanada, “questo 2 agosto, l’umanitĂ  ha giĂ  ‘finito’ tutte le risorse che la natura produce in un intero anno e inizia ad andare a debito”.

A guidare la classifica degli sprechi sono “le abitazioni private dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%”, secondo l’analisi della Coldiretti relativa ai dati Onu.

Un fenomeno che determina “effetti dirompenti sull’economia, sulla sostenibilitĂ  e sul piano ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra”.

La frutta, conclude la Coldiretti, “è l’alimento piĂą sprecato, con 1,2 chili a testa che finiscono nella pattumiera in un anno, seguita dal pane con oltre 0,8 chili pro capite e poi da insalata, verdure, aglio e cipolle che si traducono in uno spreco oltre che alimentare anche economico”.