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Toscana, turismo: centrosinistra cerca quadra  su riforma settore

Codice turismo Regione Toscana

La riforma del codice del turismo messa a punto dal Partito Democratico non  convince Italia Viva e genera ‘maldipancia’ anche all’interno. Nerl pomeriggio presentato un emendamento che prevede una moratoria di 3/5 anni.

 

Anche oggi il segretario regionale del partito democratico, Emiliano Fossi, era a Palazzo del Pegaso in via Cavour a Firenze  in occasione del consiglio regionale per incontrare il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, il Governatore della Regione Eugenio Giani e il Grand commis Stefano Bruzzesi. Obiettivo: trovare la quadra sulla riforma del codice  del turismo,  in particolare per quello che riguarda la possibilità concessa ai sindaci di limitare gli affitti brevi sia nel numero che nella durata.

Italia Viva è contraria e anche nel Pd ci sono alcune voci preoccupate che questo argomento possa essere troppo penalizzante per una fetta non indifferente dell’elettorato dello stesso centrosinistra. Si lavora dunque su due ipotesi. Da una parte una moratoria di 4 o 5 anni, dall’altra levare il tetto al numero di giorni in cui si piò affittare ad uso turistico.

Intanto il centrodestra sfrutta la legge di bilancio per fare ostruzionismo presentando centinaia di emendamenti al fine di tirare la discussione il più a lungo possibile. Arma spuntata tuttavia. Così come spuntata è l’opposizione preconcetta, visto che diversi sindaci del centrodestra (tra gli altri quelli di Lucca e di Pisa) si sono dichiarati favorevoli alle norme di riforma, in quanto anche dalle loro parti il turismo da risorsa si sta trasformando in fucina di problemi.

Vedremo cosa accadrà. Di sicuro il dibattito sul bilancio (che per la Toscana cuba 12 miliardi e mezzo di euro) è in calendario fino a domani notte. Poi vedrà.

Nel pomeriggio intanto lunga interruzione dei lavori in Consiglio regionale. La prosecuzione pomeridiana della seduta dedicata al pacchetto di bilancio è stata sospesa più di un’ora per un confronto del gruppo del Partito democratico nella stanza del presidente dell’assemblea legislativa, Antonio Mazzeo, sulla modifica dell’articolo 60 del testo unico sul turismo vero nodo di queste giornate di lavori istituzionali.

A quel che si apprende in cambio del ritiro delle centinaia di ordini del giorno presentati dal centrodestra alla manovra, il Pd starebbe mettendo sul piatto alcune modifiche sulle disposizioni sugli affitti brevi: in particolare l’estensione del potere di intervento a tutti i Comuni ad alta intensità turistica, e non solo i capoluoghi, e un periodo transitorio per gli operatori fra i 3 e i 5 anni. Inoltre cadrebbe l’applicabilità del divieto assoluto alle locazioni brevi in determinate aree delle città.

Al momento, tuttavia, si registrano ancora perplessità da parte di Forza Italia a un accordo che potrebbe portare al ritiro degli ordini del giorno e quindi alla ripresa dei lavori con votazioni a quel punto molto più rapide su tutto il pacchetto della finanziaria 2025 della Regione

“Quando si fa una legge seria e importante, che potrebbe fare da apripista a livello nazionale, come quello che abbiamo fatto noi sul tema delle attività di locazione breve, bisogna saper ascoltare e noi lo abbiamo fatto anche in questi giorni, apportando alcune modifiche che migliorano il testo e lo rendono meglio applicabile. Ma non siamo disposti ad accettare modifiche che snaturino questo testo e quindi andremo convintamente in aula, con il testo migliorato e con l’intenzione di approvarlo nei tempi previsti, perché è una norma necessaria e non più rinviabile”.

Con queste parole, il capogruppo del Pd in Consiglio Regionale Vincenzo Ceccarelli e il presidente della seconda commissione Gianni Anselmi, hanno commentato il percorso che ha portato a definire alcune modifiche al testo uscito dalla commissione, tradotte in un emendamento.

“Fa piacere – aggiungono Ceccarelli e Anselmi – raccogliere gli apprezzamenti che in questi giorni sono venuti dai sindacati, dalle più importanti associazioni di categoria e dai sindaci, anche da quelli di centro-destra”. “Abbiamo ascoltato i Comuni e anche le opposizioni e abbiamo fatto alcuni interventi migliorativi, per esempio allargando l’applicazione della nuova disciplina degli affitti brevi anche ai comuni che hanno alta densità turistica, ma popolazione inferiore ai 50.000 abitanti e, in ogni caso, a tutti i capoluoghi di provincia, compreso Pistoia, che altrimenti sarebbe rimasto fuori. E, infine, abbiamo previsto una norma transitoria, cui potranno ricorrere i comuni, per consentire un’applicazione più graduale della nuova disciplina in un periodo che andrà da 3 a 5 anni”.

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