Obiettivo: limitare lo spopolamento e favorire il lavoro nei territori montani della Toscana attraverso misure specifiche per i soggetti che vogliono avviare un’attività produttiva o riorganizzarne una esistente, e incentivi economici per iniziative volte alla cura e custodia dei luoghi, e di carattere sociale in favore delle comunità locali di riferimento.
La proposta di legge è stata licenziata all’unanimità in commissione sviluppo economico del Consiglio regionale della toscana, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd). Il testo è stato elaborato dal capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli insieme al consigliere Dem Mario Puppa. Nella norma finanziaria è stata implementata la disponibilità economica arrivando a 1,3 milioni di euro in tre anni.
“Tra le modifiche più sostanziali della legge in materia – spiega Puppa – viene tolto come criterio di partecipazione al bando la collocazione di un’impresa all’interno dei Comuni facenti parte dell’Unione di Comuni, e questo perché non si penalizzino le aziende per scelte fatte dalla politiche delle amministrazioni”. E’ stato allargato il bando per le imprese includendo le realtà che si trovano a 500 metri sul livello del mare, e non più a 600. Inoltre, tra i criteri di priorità ci sono l’ubicazione della sede operativa in comuni montani della toscana, “più alto è l’indice di disagio – afferma Puppa – più viene riconosciuta priorità all’impresa” e “dove c’è una minor presenza di attività produttive”.
Previsti incentivi economici pari a 25mila euro in cinque anni. Puppa spiega, inoltre, che “si prevede un contributo aggiuntivo, pari al 20%, nel caso in cui le imprese stipulino con il Comune una sorta di patto affinché siano svolti alcuni compiti per la tutela del territorio in ambito forestale ma anche attività sociali in favore del Comune”. Alle imprese che già operano su quei territori è offerta la possibilità di stipulare con il Comune patti di territorialità e ottenere dalla Regione Toscana un contributo a fondo perduto di 15mila euro in cinque anni.