Firenze, la Toscana, per atto del Ministro della Salute, è in zona arancione da lunedì 12 Aprile. Sentito lo stesso Ministro della Salute permangono in zona rossa fino alle ore 14 di Sabato 17 Aprile le Province di Firenze e Prato, la notizia arriva in tarda sera dall’ufficio stampa del presidente Eugenio Giani.
Inoltre rimangono in zona rossa i comuni della Toscana di San Miniato, Montopoli in Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto parte della Provincia di Pisa ma compresi nella zona socio sanitaria Valdarno Empolese Valdelsa, i comuni di Poggibonsi, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Casole d’Elsa, Radicondoli compresi nella zona socio sanitaria Alta Vald’elsa, Provincia di Siena.
Le due province e le due zone sociosanitarie superano l’indice di contagio settimanale dei 250 contagiati su 100.000 abitanti, dato limite indicato dalla legge per l’assunzione di provvedimenti.
L’atto è determinato dalla situazione ad alto rischio nel sistema ospedaliero e sanitario con fortissima occupazione di terapie intensive e alta diffusione di ricoveri nei reparti Covid.
I pareri dei Direttori di Asl competenti sono concordi nel chiedere di limitare la mobilitĂ per non congestionare ulteriormente e il sistema ospedaliero e sanitario toscano.
Le decisioni sono state assunte dopo attento esame in assemblee con i Sindaci dei territori interessati.
“Pur con la Toscana di nuovo arancione, Prato resta zona rossa anche per la prossima settimana – ha commentato sulla sua pagina Facebook il sindaco Matteo Biffoni, secondo cui – al di lĂ del numero dei contagi (oggi si contano 158 casi positivi e cinque decessi) e del trend dei parametri fortunatamente in ribasso, non possiamo ignorare l’appello dei medici ospedalieri e di tanti operatori sanitari che ci chiedono ancora cautela e rigore”.
Per Biffoni, “la gravitĂ del virus, la sua capacitĂ di diffusione, la necessitĂ di ricoverare anche persone giovani e quindi la necessitĂ di attivare ulteriori posti letto Covid-dedicati, l’utilizzo della terapia intensiva sono le preoccupazioni di cui è doveroso farci carico”. Il sindaco ha poi definito “urgente” l’arrivo di “un consistente numero di vaccini per tutte le fasce di etĂ ”
Il presidente della Regione Eugenio Giani ha firmato le ordinanze che decretano il permanere in zona rossa, fino alle ore 14 di sabato 17 aprile, di CittĂ metropolitana di Firenze, Provincia di Prato, Comuni di San Miniato, Montopoli in Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno, Castelfranco di Sotto, (in Provincia di Pisa ma compresi nella zona socio sanitaria Valdarno Empolese Valdelsa) e di quelli di Poggibonsi, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Casole d’Elsa, Radicondoli (in Provincia di Siena ma compresi nella zona sanitaria Alta Valdelsa).
“Di comune accordo con il ministro Speranza e con tutti i sindaci, dopo sei riunioni svoltesi nella tarda serata di ieri per condividere ogni scelta – spiega Giani – abbiamo deciso di mantenere ancora una settimana in rosso i territori della Provincia di Prato e della CittĂ metropolitana di Firenze, capoluogo compreso. Sono cinque giorni in piĂą ma sono quei cinque giorni che ci servono a non ingolfare gli ospedali”. Quanto alla decisione di mantenere in rosso anche Firenze che pure avrebbe numeri da zona arancione.
“Si è deciso – prosegue Giani – d’intesa con tutti i sindaci, di mantenere in rosso anche Firenze per la saturazione di posti letto e terapie intensive negli ospedali della zona e perchĂ© fortemente connessa con il resto dell’area metropolitana e con altri territori come Empolese Valdelsa o il comprensorio del cuoio, dove l’indice di contagio è ancora un po’ piĂą alto. Una scelta intelligente che consentirĂ di contenere i contagi e di favorirne la decrescita”. L’ordinanza, precisa Giani, stabilisce una scadenza per le zone che restano in rosso, quella di sabato 17 aprile alle 14. Una sorta di luce in fondo al tunnel. “Abbiamo voluto così introdurre un elemento di speranza per le attivitĂ produttive che – prosegue il presidente – tornando in arancione dal pomeriggio di sabato 17, potranno così pensare ad un fine settimana di riaperture. Credo che questo sarĂ un sacrificio destinato a dare i suoi frutti e che, con all’accelerazione della campagna vaccinale e all’arrivo di migliori condizioni climatiche porterĂ a stabilizzare la situazione. Un primo segnale incoraggiante viene giĂ da stamani, con 1.177 nuovi casi contro gli oltre i 1.600 di sabato scorso e con timidi segnali di liberazione di terapie intensive”.