Transgender: “Non si smentisce la Lega nell’attaccare l’Istituto superiore Sassetti Peruzzi, al quale va il mio massimo sostegno per aver preso una posizione che, nel 2021, dovrebbe essere vista come naturale e non certo scomoda o inusuale” – scrive in una nota il Consigliere Regionale PD Iacopo Melio in polemica con la Lega.
“La creazione di “alias” sui documenti per le persone transgender è un qualcosa che, da tempo, si inizia a vedere per poter accedere a più servizi – dichiara Melio – Un aiuto non solo sociale ma anche psicologico, dal momento che convivere per troppo tempo con il proprio nome di nascita può rappresentare una vera e propria violenza per chi sta affrontando un percorso di transizione”.
“Riportarle il “nome di elezione”, ovvero quello scelto in base alla propria percezione di sé, degli studenti transgender sui documenti scolastici, è una scelta già intrapresa da altri istituti come il liceo Marco Polo di Venezia: appellarsi ad una legge, peraltro del 1982, e non al buonsenso, significa ancora una volta calpestare i diritti di chi, semplicemente, chiede di poter essere se stesso – continua la nota.
Il riferimento è alla denuncia del vicepresidente del Consiglio comunale e Consigliere della Lega Emanuele Cocollini in merito a “L’iniziativa promossa dal preside dell’Istituto Sassetti Peruzzi Osvaldo Di Cuffa di consentire, su richiesta degli alunni, di cambiare il loro nome anagrafico e di conseguenza modificare i documenti ufficiali interni all’istituto, è dannosa è illegale”.
“In Italia – continua Cocollini – la riassegnazione di sesso e genere è consentita dalla Legge 14 aprile 1982, n. 164: “Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso”. Solo al termine del percorso di affermazione di genere si può avanzare domanda al Tribunale competente per ottenere l’autorizzazione alla riassegnazione del sesso e al cambiamento del nome. Ci chiediamo pertanto se il Preside Di Cuffa sia adeguato al ruolo ed invitiamo le istituzioni scolastiche ad intervenire per riportare la legalità all’interno della scuola Sassetti. Fin da subito, vigileremo che questo accada”.
“Veramente replica Melio – in una società in cui ogni giorno account falsi sui social network si permettono, dietro identità anonime, di spargere odio e intolleranza sul web restando così impuniti, ci preoccupiamo di una “carriera alias” che non solo non fa nulla di male, ma garantisce il rispetto dell’identità altrui?”.