Il giudice del tribunale di Firenze li ha condannati alla pena massima con ammenda di 309 euro per disturbo della quiete pubblica, al pagamento delle spese processuali e al risarcimento di 1.000 euro.
I gestori di un pub di Firenze, situato in piazza Ghiberti, zona mercato Sant’Ambrogio, avrebbero dovuto impedire che dal loro locale rumori, musica ad alto volume e schiamazzi disturbassero il vicinato. Perciò il giudice Lorenzo Calamandrei del tribunale di Firenze li ha condannati alla pena massima con ammenda di 309 euro per disturbo della quiete pubblica, oltreché al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno fissato con una provvisionale di 1.000 euro.
L’avvocato Michele Luzzetti, che assisteva la parte civile, cioè i residenti, ha sottolineato che in questa sentenza “il giudice ha ribaltato l’orientamento che si era affermato per i casi analoghi dei locali di via de’ Benci” sempre a Firenze, “accogliendo la tesi della parte civile e cioè sostenendo la responsabilità dei gestori, che sono stati ritenuti colpevoli, sia di aver tenuto la musica ad alto volume, e in particolare per non aver esercitato alcun controllo rispetto alle condotte irrispettose dei loro clienti (che si trovavano di fronte al locale sino a tarda notte) non adottando quelle misure idonee alla tutela dell’ordine e della tranquillità pubblica”.
Il comitato di residenti ‘Ma noi quando si dorme’, alla luce della sentenza, critica il Comune che “nonostante i continui reclami, non ha mai preso provvedimenti nei confronti del pub” e ora “ci domandiamo se è giusto che i cittadini, per vedere riconosciuto un diritto basilare come quello alla salute siano costretti a ricorrere alla magistratura e non vengano tutelati dal loro sindaco che è la figura preposta dalla Costituzione alla tutela di quel diritto fondamentale”.