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Il Tribunale di Grosseto conferma la chiusura della scuola di Ribolla

Ribolla

Il sindaco Limatola: “Rispettiamo la sentenza, che crea un incredibile precedente, e ricorreremo in Cassazione”. “Comune a lavoro per ridurre i disagi per i bambini e le loro famiglie, che non meritano questo”

Il Tribunale di Grosseto ha emesso nella giornata di ieri, lunedì 5 febbraio il ripristino del sequestro preventivo della scuola primaria e secondaria di primo grado di Ribolla disposto nell’aprile 2017 e successivamente revocato dallo stesso Tribunale di Grosseto in sede di Riesame. Il Comune di Roccastrada, attraverso il sindaco, Francesco Limatola annuncia il ricorso in Cassazione e, in attesa del sequestro cautelare disposto dal Pubblico Ministero, si prepara a eseguire la sentenza e a riorganizzare le attività didattiche e i servizi di mensa e trasporto scolastico.

“Rispettiamo la decisione del Tribunale e ci adeguiamo alla sentenza – afferma Francesco Limatola, sindaco di Roccastrada – ma ne valuteremo le motivazioni non appena sarà depositata la decisione del Tribunale, per poi proporre il ricorso in Cassazione, che dovrà giudicare in diversa composizione dalla precedente, ribadendo con convinzione la fondatezza giuridica e tecnica del nostro operato. La sentenza della Cassazione – aggiunge Limatola – come emerso e precisato in numerosi commenti tecnici su pubblicazioni specialistiche, crea un incredibile precedente sulla sicurezza sismica in tutti gli edifici pubblici in Italia e anche in provincia di Grosseto, molti dei quali sono ben lungi dal raggiungere il livello di sicurezza posseduto dalla scuola di Ribolla, che si attesta su un indice pari a 0,985 contro l’1 di riferimento per indicare la sicurezza sismica”.

“Tutto questo – dice ancora Limatola – è tanto più valido alla luce della nuova normativa tecnica sulla sicurezza delle costruzioni, già approvata e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni, che attribuisce idoneità, ai fini della sicurezza sismica, agli edifici pubblici il cui parametro di sicurezza è superiore a 0,800 e, quindi, inferiore a quello posseduto dalla scuola di Ribolla. A ulteriore conferma – continua Limatola – aggiungo anche che i bandi della Regione Toscana per l’erogazione dei finanziamenti relativi all’edilizia scolastica limitano l’accesso alle relative graduatorie a interventi su scuole i cui parametri di sicurezza non superino l’indice di 0,800. Questo significa che le strutture che raggiungono parametri superiori, come quella di Ribolla, sono ritenute adeguate sulla sicurezza sismica e, quindi, non necessitano di interventi immediati. Partendo da tutti questi presupposti, è evidente come il provvedimento che determina l’interruzione dell’attività scolastica nella scuola di Ribolla debba essere oggetto di ulteriore e fiduciosa richiesta di riforma agli organi della giustizia”.

L’impegno per limitare i disagi per bambini e famiglie. “Mi dispiace molto – continua Limatola – per il disagio che viene creato ai bambini di Ribolla e alle loro famiglie, che non meritano tutto questo, e per il bilancio comunale, peraltro già definito, che sarà penalizzato dall’attuazione della sentenza con la riorganizzazione di attività didattiche e servizi. Faremo di tutto per diminuire i disagi di alunni e personale docente e amministrativo, con senso di responsabilità e attenzione alle loro esigenze, come abbiamo fatto lo scorso aprile, confidando che venga presto fatta definitivamente giustizia, anche alla luce delle nuove norme. Appena avremo un quadro più chiaro, incontreremo i genitori per fornire ulteriori chiarimenti sulla questione, che ci lascia amareggiati ma che affronteremo, ancora una volta, con il nostro senso di comunità che ci rende forti e coesi anche in situazioni non facili”.

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