Dopo i furbi del cartellino, anche quelli della scatole nere: alcuni conducenti dei bus turistici staccano il sistema di tracciamento gps OBU, montato sul mezzo, prima di entrare a Firenze. Una concorrenza sleale che si traduce in un danno patrimoniale per Palazzo Vecchio oltre che in un numero maggiore e non quantificato di turisti in cittĂ .
Truffa e Turismo, un’equazione possibile e certificata dall’Anav, l’associazione di categoria del trasporto privato, leader nel settore dei bus turistici, che attraverso una missiva recapitata all’indirizzo del Comune di Firenze, assessorato alla mobilità , e alla Polizia municipale, avverte di una pratica in uso da parte di alcuni autisti, che staccano le OBU, le scatole nere del mezzo di trasporto, per essere liberi di circolare in città come e per quanto desiderano. Senza l’apparecchio, che traccia memoria e spostamento del bus, questi possono scorrazzare un numero imprecisato di turisti senza rischi, almeno fino ad oggi, di incorrere in sanzioni. L’ingresso a Firenze, al contrario, è regolamentato su base oraria, tre ore, e quantità di persone trasportate, il che permette a Palazzo Vecchio di
monitorare l’impatto del turismo, divenuto over forse anche a causa dei furbetti dell’OBU di cui ora ANAV chiede la revoca del permesso e verifiche preventive attraverso la control room di Porta al Prato. Una concorrenza sleale che si traduce in un mancato guadagno per le casse comunali, che si stima sia di almeno 4 di milioni di euro l’anno di Ticket. Solo tra giugno e luglio 2024 sono entrati 6 mila bus in città con permessi giornalieri, ma è un numero da rivedere senz’altro al rialzo alla luce della recente scoperta.