Funaro: “”Uno strumento utile e importante per far fronte a una questione sempre più sentita, ovvero la presenza delle key box, che risponde anche alle richieste che avevamo fatto emergere nei giorni del G7 del Turismo”
“La gestione automatizzata del check in” tramite Key Box “e dell’ingresso nella struttura, senza identificazione de visu degli ospiti, si configura quale procedura che rischia di disattendere la previsione normativa sulla pubblica sicurezza” e pertanto “i gestori di strutture ricettive di ogni genere o tipologia sono tenuti a verificare l’identità” degli alloggiati di persona. Lo prevede una una circolare del Ministero dell’Interno dello scorso 18 novembre resa nota in queste ore.
E’ stato lo stesso ministro Matteo Piantedosi a rivelare il contenuto della circolare. “Il modello delle key box è da superare perchè è molto critico anche in termini di rispetto della normativa che impone una effettività del riconoscimento della persona che poi accede al servizio alberghiero. Ci sono episodi che testimoniano che viene utilizzato per eludere la completa applicazione della norma. Per cui siamo partiti con questa direttiva e intendiamo poi rafforzare anche i controlli”.
La circolare ricorda “l’intensificazione del fenomeno delle locazioni brevi” ma anche “l’evoluzione della difficile situazione internazionale” da cui emerge la “necessità di attuare stringenti misure finalizzate a prevenire rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica in relazione all’eventuale alloggiamento di persone pericolose e legate ad organizzazioni criminali o terroristiche”.
A tale scopo la nota del Viminale si concentra sulle “criticità connesse alla cosiddetta identificazione da remoto degli ospiti mediante trasmissione informatica delle copie dei documenti e accesso negli alloggi con codice di apertura automatizzata ovvero tramite l’installazione di key box all’ingresso”.
Secondo il Viminale è sempre necessaria l’identificazione de visu degli ospiti con trasmissione dei documenti alla Questura. Obblighi a cui sono tenuti anche i titolari di cosiddetti “marina resort” e di alloggi sul portale “Home Exchange”, chiarisce la circolare. Prefetture informate anche per organizzare “momenti di informazione” per Comuni e addetti ai lavori. Questure mobilitate per fare “controlli e verifiche”.
“Uno strumento utile e importante per far fronte a una questione sempre più sentita, ovvero la presenza delle key box, che risponde anche alle richieste che avevamo fatto emergere nei giorni del G7 del Turismo a Firenze e che va nella direzione del lavoro che come amministrazione fiorentina abbiamo intrapreso con il ‘decalogo’ sul turismo sostenibile approvato in Giunta”. Così la sindaca di Firenze e delegata Anci Nazionale alle politiche abitative, Sara Funaro, commenta la nuova circolare del Ministero dell’Interno sull’identificazione degli ospiti nelle strutture ricettive.
“Le key box rappresentano un problema sia sul fronte del decoro che su quello, fondamentale, della sicurezza dei cittadini”, osserva ancora l’esponente Anci. “Da parte del ministro Piantedosi e della ministra Santanchè arriva su questo tema un segnale di attenzione. Lavorare su un turismo sempre più sostenibile e a misura di cittadino è un obiettivo da perseguire su cui la collaborazione interistituzionale è fondamentale”, conclude Funaro.
“Apprezzo molto l’iniziativa del Viminale e sottolineo la piena e proficua collaborazione con il ministro Piantedosi. La nuova circolare del Ministero dell’Interno sull’identificazione degli ospiti nelle strutture ricettive, infatti, è un passaggio essenziale per prevenire rischi e garantire un’esperienza turistica serena e positiva, sia ai visitatori che agli operatori. La cooperazione tra i nostri dicasteri – conclude il ministro – è fondamentale per creare un ambiente sicuro e accogliente per tutti, specie in vista di importantissimi eventi come il Giubileo del 2025”. Questo quanto afferma invece la ministra del Turismo Daniela Santanchè.