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Turismo:Sunia e Cgil Toscana lanciano “decalogo sostenibilità”

affitti brevi turisti Firenze

Il decalogo, tra le altre cose, propone  di puntare sull’edilizia popolare e di investire nell’edilizia pubblica a canone sociale e agevolato nei centri storici, di eliminare la cedolare secca al 21% per gli affitti brevi ad uso turistico e farli rientrare nella tassazione ordinaria

Definizione normativa di residenza abitativa, piattaforma web pubblica, agevolazione per affitti ad uso residenziale, limiti all’accesso in specifiche aree della città ad autobus e pullman, divieto per cambi di destinazione d’uso per evitare speculazioni: sono alcune delle proposte elencate nel ‘Decalogo per le città del turismo sostenibile in Toscana’ presentato oggi a Firenze da Sunia e Cgil Toscana nell’ambito del convegno ‘Le città del lavoro nelle città del turismo: Overtourism, lavoro e casa in Toscana’.
Il decalogo propone anche di puntare sull’edilizia popolare e di investire nell’edilizia pubblica a canone sociale e agevolato nei centri storici, di eliminare la cedolare secca al 21% per gli affitti brevi ad uso turistico e farli rientrare nella tassazione ordinaria. Per Sunia e Cgil Toscana, inoltre, non dovrebbe essere consentito a chi affitta in modo costante ai turisti di accedere al regime forfettario perché la locazione dell’abitazione dovrebbe essere configurabile come attività d’impresa. Infine il decalogo chiede che il Governo dia maggiori poteri ai sindaci per limitare l’accesso di turisti in specifiche aree della città e che modifichi la normativa statale in tema di condominio per consentire diversi criteri di ripartizione delle spese condominiali in presenza di attività ricettive.
Paola Galgani, segretaria generale della Camera del Lavoro di Firenze ha spiegato che “il turismo produce una ricchezza che non viene ridistribuita. Di sicuro non al lavoro, e non alla città con servizi alla città. La rendita, l’illegalità e il lavoro povero sono l’emergenza nel settore turistico. Ci auguriamo che prosegua il confronto con l’amministrazione e le parti datoriali per trovare risposte ai bisogni della città e dei lavoratori”.

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