Sono stati messi sotto esame, dalla polizia, i numeri di telefono che hanno contattato sul cellulare Maria Aparecida Venancio de Sousa, la 60enne brasiliana uccisa in casa ad Arezzo il 26 agosto.
E’ uno degli impegni investigativi in corso della polizia che, coordinata dal pm Chiara Pistolesi, sta cercando di risalire all’assassino anche mettendo sotto esame il flusso di telefonate e messaggi del periodo antecedente all’omicidio. Telefonate fatte con il marito, con i parenti ma anche con i clienti che la donna, nella sua attivitĂ di prostituta, riceveva nell’appartamento di via Della Robbia, dove è stata trovata legata al letto con una lesione alla testa.
Il telefono, che la donna aveva appoggiato sul comodino, e che l’assassino – al momento si ipotizza l’azione di una sola persona – ha lasciato, contiene tutti i numeri che hanno contattato la 60enne ed è molto probabile che fra questi ci sia quello di chi l’ha uccisa. In particolare il lavoro della polizia è concentrato sulle chiamate da sabato 24 agosto a lunedì 26 agosto giorno del ritrovamento del cadavere senza escludere anche i contatti degli ultimi mesi.
I tabulati sono considerati dalla squadra mobile essenziali per orientare le indagini anche alla luce poi di quanto emergerĂ dall’autopsia in programma nel tardo pomeriggio all’ospedale valdarnese della Gruccia dall’equipe di medicina legale di Siena.