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Ucraina: agli Innocenti 21 orfani provenienti da Kiev

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Ucraina: agli Innocenti 21 orfani provenienti da Kiev
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I 21 minori orfani provenienti dall’Ucraina sono stati  accolti all’Istituto degli Innocenti di Firenze – istituzione che da secoli assiste l’infanzia senza famiglia -, provengono da un orfanotrofio non distante da Kiev e sono arrivati in Toscana dopo un viaggio in pullman durato ben 26 ore.

Lo ha riferito il governatore Eugenio Giani, osservando che i minori hanno un buon livello culturale. Giani ha riferito della loro volontà di non essere inseriti nelle nostre scuole italiane perché, se verranno dotati di un tablet e della connessione che hanno chiesto, sperano di collegarsi in Dad, la didattica a distanza, con i loro insegnanti rimasti in Ucraina.

“Il cuore autentico di Firenze della Toscana – conclude Eugenio Giani – si esprime dando prova di accoglienza nei confronti di questi bambini provenienti dall’Ucraina, e con il contributo di numerosi soggetti, da Save the Children, alla Prefettura e al Comune di Firenze, al Cir, il Consiglio italiano dei rifugiati, al Ministero per la famiglia, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, alla Protezione civile regionale, che voglio ringraziare tutti”. Tra loro solo quattro hanno più di 17 anni di età, mentre gli altri vanno dai 3 ai 17 anni di età. “Hanno quindi esigenze ed abitudini diverse, a soddisfare le quali si sta provvedendo giorno dopo giorno”, ha spiegato Giani. Con loro pure una mascotte che li accompagna: è un gatto.

“I bambini – spiega Rafaela Milano – sono le prime vittime di tutti i conflitti e mai come in questi giorni è chiaro: stiamo assistendo al dramma dell’Ucraina, oggi ricade l’undicesimo anniversario dall’inizio della guerra in Siria, a breve entreremo nell’ottavo anno di conflitto in Yemen. In Ucraina, Save the Children è presente dal 2014, ed è attiva ai confini con i paesi limitrofi e alla frontiera italiana. Nel nostro Paese c’è un forte coordinamento tra le istituzioni e le organizzazioni umanitarie per garantire la tracciabilità dei minori, accompagnamenti protetti e un’accoglienza di qualità in fase emergenziale e nel medio periodo se sarà necessario. Tutto il nostro impegno va al sostegno dei minori, in particolare quelli soli, esposti a rischio di tratta e di perdita dei legami familiari di riferimento. L’operazione appena conclusa ha consentito a tanti bambini di ritrovare un ambiente sicuro dove crescere e un luogo di eccellenza educativa e ringraziamo tutte le istituzioni che si sono immediatamente attivati per far sì che questo accadesse”.

“Lo sforzo è stato massimo per creare le condizioni per rendere possibile l’accoglienza all’Istituto degli Innocenti, ma in generale per tutti i bambini che arrivano  dall’Ucraina- spiega l’assessora alla protezione civile Monia Monn– Anche alla Mercafir dove è allestito il front office per la prima accoglienza  i bambini cominciano a giocare: “grazie all’associazione La Finestra di Iacopo- prosegue l’assessora-  abbiamo allestito uno spazio con giochi e matite colorate per disegnare. Sono carrarmati  e file di macchine i disegni dei bambini, ma basta una palla e cominciano a corrergli dietro. E nei prossimi giorni arriveranno anche gli animatori della Croce rossa”.

“Da 600 anni l’Istituto degli Innocenti accoglie i più indifesi – ha spiegato  la presidente Maria Grazia Giuffrida – e non si è mai tirato indietro rispetto a questa missione. Oggi, di fronte alla tragedia dell’Ucraina, non potevamo restare inerti: per questo abbiamo deciso di garantire una prima accoglienza straordinaria e temporanea a 21 bambini orfani, tutti tra i 3 e i 17 anni d’età, anche grazie al sostegno economico della Fondazione Crf, che ringrazio. Non nascondo che per l’Istituto si tratta di un impegno senza precedenti per tempistica e proporzioni, visto che abbiamo allestito , nella nostra sede istituzionale, ambienti adeguati all’accoglienza  di minorenni e nuclei madre-bambino ulteriori rispetto a quanti potessero essere accolti nelle comunità già presenti, come avevamo già fatto mesi fa per le donne afgane in fuga dai talebani”.

Roberto Zaccaria, presidente del Consiglio Italiano per i rifugiati, spiega ancora “Quando abbiamo ricevuto questa chiamata di aiuto, non abbiamo in alcun modo potuto sottrarci. Quello che ha fatto la differenza, questa volta in modo particolare, è stata la risposta rapida e davvero coordinata di tutti gli interlocutori, anche istituzionali, che abbiamo coinvolto. Crediamo sia un esempio che dovrebbe essere seguito. Per dare risposte concrete ai bisogni e per garantire i diritti di quanti arrivano in Italia. Soprattutto in un momento emergenziale come questo è fondamentale che la risposta bellissima, generosa e spontanea riesca a dialogare con la rete e il sistema di accoglienza. Affinché i diritti di tutti e in particolare quelli dei bambini, possano essere pienamente garantiti”.