Mar 5 Nov 2024
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ToscanaAccoglienzaUcraina, Caritas Firenze: 70 minorenni accolti da inizio guerra

Ucraina, Caritas Firenze: 70 minorenni accolti da inizio guerra

Firenze – 21 le Diocesi impegnate, fa sapere la Caritas. Tra le attività: accoglienza primaria, supporto burocratico e corsi di lingua italiana.

Sono 120 i profughi ucraini, di cui 70 minorenni che sono stati tutti inseriti all’interno degli istituti scolastici, accolti dalla Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze dall’inizio della guerra. Sono 21, spiega una nota, le strutture della Diocesi ad oggi impegnate sul territorio. Tra le persone accolte ci sono parrucchieri, radiologi, sarte, impiegati. Alcuni sono portatori di handicap e anziani.

Le attività svolte dalla Fondazione hanno riguardato l’accoglienza primaria, il supporto per il disbrigo di pratiche burocratiche, il sostegno con corsi di lingua italiana grazie ai volontari delle strutture. “Abbiamo e stiamo accogliendo attualmente 120 persone e altre si presume siano in arrivo – dice il presidente Fondazione Solidarietà Caritas Firenze, Vincenzo Lucchetti -. Grazie alla collaborazione con la Caritas diocesana e alle istituzioni del territorio ci siamo attivati fin dal primo momento per poter garantire la migliore accoglienza possibile. Sono soprattutto donne con bambini ad arrivare, molte di loro non parlano italiano. Avevano un lavoro e una vita come quella di tutti noi nel loro Paese”.

Vincenzo Lucchetti spiega che “da quando sono arrivate nelle strutture di accoglienza sono state accompagnate nel percorso di disbrigo burocratico, hanno iniziato a frequentare lezioni di lingua italiana e i bambini sono stati inseriti nelle scuole. I minori ucraini frequentano le scuole fiorentine, da quelle dell’infanzia alle superiori. L’inclusione passa anche dagli inserimenti scolastici.”

“Dare delle prospettive – conclude Lucchetti -, offrire la possibilità di un futuro è un messaggio forte e bello, i bambini e ragazzi ucraini, strappati dalle loro case, dai loro affetti, dai loro territori sono alla disperata ricerca di una normalità quotidiana. La vita deve andare avanti e non può fermarsi, grazie al lavoro e alla solidarietà ognuno di noi può contribuire a regalare un’occasione per risollevarsi”.

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