Giuramento, questa mattina, degli allievi del corso ‘Taurus’ della Scuola Militare Aeronautica ‘Giulio Douhet’, a Firenze. 104 studenti che hanno giurato fedeltà alla Repubblica. Hanno partecipato alla cerimonia il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il presidente della Regione Eugenio Giani e il vicesindaco Alessia Bettini.
In podcast le parole del Ministro Lorenzo Guerini.
Cerimonia di giuramento e battesimo del primo corso della scuola militare aeronautica ‘Giulio Douhet’, a Firenze. I 32 allievi del corso Taurus (primo anno) hanno giurato fedeltà alla Repubblica Italiana e alle sue istituzioni alla presenza del capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Luca Goretti e numerose autorità civili e militari. Nell’occasione della cerimonia dei caccia Tornado hanno effettuato in formazione un sorvolo sul piazzale dell’Istituto. In totale la scuola è attualmente frequentata da 104 studenti, di cui 50 donne: oltre ai 32 del primo anno, ci sono i 35 del corso Sirio (secondo anno) e i 37 del corso Rigel (terzo e ultimo anno).
Durante la cerimonia il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini si è soffermato sulla crisi internazionale con l’invasione della Russia in Ucraina. “Viviamo un tempo storico difficile – ha detto il Ministro -, segnato dagli echi di una pandemia non ancora cessata e dall’orrore di un conflitto divampato nel cuore dell’Europa, in un paese, l’Ucraina, vicino nella geografia e ancor più nei nostri cuori, dove forte è il sentimento di vicinanza alla resistenza del suo popolo, che invoca il proprio diritto alla sovranità e alla libertà, di cui l’Italia e l’Europa sono fieri custodi nel mondo”.
“Siete giovani, avete la stessa età della Douhet, fondata solo 16 anni fa, ma già brillantemente affermatasi nell’offerta formativa della difesa, ed è bello constatare che venite da diverse regioni della nostra amata Italia – ha aggiunto rivolgendosi agli allievi -. Siete l’espressione delle qualità e dei valori più preziosi incarnati dal nostro paese, l’etica, lo spirito di servizio, l’abnegazione e il rispetto per le regole, caratteristiche che vi distingueranno per sempre nel proseguo delle vostre carriere”.
“Sarete chiamati a confrontarvi con tecnologie emergenti che avranno effetti dirompenti sulla nostra vita quotidiana, ma anche sul concetto stesso di sicurezza nazionale e sulla stabilità internazionale. Se pensiamo al forte sviluppo del dominio spaziale e cibernetico, all’avvento dell’intelligenza artificiale e del calcolo quantistico dovrete approfittare delle opportunità offerte da questo percorso formativo per consolidare le fondamenta della vostra conoscenza e per sviluppare quell’agilità di visione e comprensione del mondo necessaria per proiettarvi nel futuro, ma soprattutto per essere protagonisti nella costruzione della società di domani”.
“Ragazze e ragazzi del corso Taurus, quello di oggi, per voi, non è un traguardo ma è l’inizio di una affascinante avventura che grazie alla vostra passione e al vostro impegno diventerà realtà”, ha concluso Guerini.
Queste le parole del Presidente toscano Giani a margine dell’evento. “Io condivido totalmente l’impostazione del ministro Guerini, del governo e del presidente Draghi, ovvero l’Italia ripudia la guerra, auspica il dialogo e la ricerca della pace ma questo non deve significare una posizione troppa alta rispetto alle cose che avvengono. Le cose che avvengono sono chiare, c’è un’aggressione da parte della Russia, c’è un tono di minacce inaccettabile da parte del presidente Putin, c’è invece una sofferenza del popolo aggredito, l’Ucraina, e quindi l’Italia sta facendo bene a sostenere la posizione dell’Europa”.
“Io, come tutti i presidenti di Regione, sono commissario per l’immigrazione ucraina, e ad oggi siamo a 10.000 ucraini sul nostro territorio – ha aggiunto -. E’ bello vedere che circa il 70% di loro sono accolti non in strutture pubbliche o di prima accoglienza ma sono nelle famiglie. C’è uno spirito di generosità del popolo toscano ed italiano di cui veramente come istituzioni ci dobbiamo sentire orgogliosi”.
“E’ evidente – ha concluso Giani – che poi si porrà il problema, perché la guerra crea effetti lunghi, di dove andranno gli ucraini e quindi noi dobbiamo pensare ad una accoglienza che si sviluppa non solo nel breve periodo ma anche nel medio-lungo periodo. Dovremmo pensare anche a come accoglierli nelle scuole”.