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Ucraina, stima: arrivati 3.000 profughi in Toscana

Toscana

Lo ha detto il presidente della giunta regionale toscana, Eugenio Giani. per arrivi di minori si pensa ad una sistemazione sulla costa

A fronte dei 2.500 profughi ucraini registrati in Toscana “noi pensiamo che in realtà ci siano tante altre persone accolte nelle famiglie, o in rapporti di avvicinamento familiare ai loro congiunti, che non si sono ancora registrate, e quindi complessivamente è come se ragionassimo su 3.000 profughi che sono qua in Toscana”. Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione, al termine di una conferenza stampa sui 21 minori orfani accolti all’Istituto degli Innocenti di Firenze.

“Nel conto complessivo ufficiale – ha detto – siamo a circa 2.500 fra coloro che sono nei Cas, che stanno negli alberghi di prima accoglienza che ha trovato la Regione, che stanno nelle famiglie e si sono registrati nelle rispettive questure. Per tutti i profughi, ha aggiunto Giani, “si tratta a poco a poco di dare a ciascuno non solo la dimensione dell’accoglienza ma anche la prospettiva del lavoro, e ci stiamo lavorando con Arti, la nostra agenzia dei centri dell’impiego, e per i bambini anche la prospettiva della scuola”.

“Altri arrivi” in Toscana di minori in fuga dall’Ucraina “sono per ora ipotizzati, non abbiamo certezze” ha poi detto  Giani “Comunque sia noi ci prepariamo – ha aggiunto – perché non solo Firenze possa svolgere questa funzione: per intendersi, avremmo pensato in questo caso a località della costa”. Per l’accoglienza dei profughi il front office alla Mercafir di Firenze, ha spiegato Giani, “sta lavorando benissimo, sono contento di averlo fatto partire.

Ci sono dei momenti in cui mi dicono che c’è anche un centinaio di persone, che non svolgono solo la funzione di registrarsi come prima accoglienza, ma magari cercano alla Mercafir il luogo dove poter scambiare delle opinioni con loro connazionali che capitano lì, comunque sentono di poter parlare la loro lingua. Proprio per questo abbiamo messo a disposizione anche dei bambini e delle famiglie che si recano lì delle matite, dei giochi. I bambini giocano sul tavolino perché così ingannano il tempo e ritrovano un attimo di serenità”.

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