Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, dopo una riunione per fare il punto sull’organizzazione dell’accoglienza dei profughi ucraini con l’assessore regionale alla protezione civile, Monia Monni, i prefetti toscani e i rappresentanti di Anci e Upi toscane.
“Mezz’ora fa ho firmato l’atto con la dichiarazioni di stato di mobilitazione internazionale da parte della Regione Toscana. Con questo atto io sono in condizione di portare delibere di giunta per poter provvedere all’accoglienza e all’aiuto. Lo faremo nella giornata di lunedì prossimo. Naturalmente tutto questo dovrà sottostare a norme di carattere nazionale”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, dopo una riunione per fare il punto sull’organizzazione dell’accoglienza dei profughi ucraini con l’assessore regionale alla protezione civile, Monia Monni, i prefetti toscani e i rappresentanti di Anci e Upi toscana. “Stiamo facendo azione di coordinamento – ha aggiunto Giani – perché oggi ancora c’è un arrivo molto spontaneo e limitato di ucraini che arrivano verso famiglie, parenti e amici. Finora il livello di intervento pubblico è stato estremamente limitato, ma ci stiamo preparando”. In Toscana, ha ribadito, “abbiamo messo a disposizione gli alberghi sanitari che funzionano nella misura in cui offrono un’assistenza sanitaria, anche di verifica della vaccinazione. Dall’Ucraina il livello di vaccinazione è il 30-32%, quindi li dobbiamo tenere cinque giorni in quarantena, provvedere alla vaccinazione dove non c’è e poi alla collocazione. Poi c’è l’aspetto dell’educazione alla lingua, di un possibile inserimento per i lavori stagionali, in quel caso mobilitiamo i centri per l’impiego”.
Giani ha anche informato di aver “attivato il conto corrente della Regione Toscana perché molti cittadini ci chiedono a chi dare i soldi, con un meccanismo trasparente di spesa, quindi ci siamo sobbarcati come Regione questo compito”.
il presidente della gionta regionale toscana ha poi spiegato che la Regione sta “offrendo un servizio di supporto a chi vuole raccogliere beni, vestiti, medicine e altro. Organizzeremo sempre di più questo livello di coordinamento, non tanto per la raccolta che sarà fatta dal volontariato e dalla Chiesa, quanto piuttosto per l’aiuto a spedirli”.
Per la gestione dei profughi, ha poi aggiunto, “il prefetto di Firenze Valerio Valenti nella riunione ci ha detto che” per quanto riguarda i Cas “loro non pensano di procedere se non su numeri molto limitati, perché a loro arrivano altri immigrati, almeno 70 persone a settimana, di conseguenza i posti a disposizione sono molto contenuti. A quel punto interviene la seconda filiera – ha aggiunto – che è quella della Protezione civile con la Regione, e in questo caso noi provvediamo con gli alberghi sanitari. Ci sarà quindi da coordinare l’accoglienza degli alberghi sanitari che stanno sotto la Regione e quella dei Cas che operativamente si appoggiano ai Comuni, ma come riferimento ha le prefetture. Per coordinare questi due livelli di intervento noi aspettiamo indicazioni dal Dpcm”.