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Uffizi, 50 capolavori in mostra in Cina

Nardella

I capolavori degli Uffizi arrivano in Cina. L’autoritratto di Raffaello, ai suoi tempi celebrato “come l’artista migliore del Rinascimento”, apre infatti una rassegna unica di grandi capolavori delle Gallerie degli Uffizi, allestita al Museo Nazionale di Pechino su Piazza Tienanmen, seguendo un percorso che arriva fino ai giorni nostri, tra la pennellata dai tratti marcati di Renato Guttuso e la ‘gunpower art’ (la polvere da sparo) di Cai Guoqiang.

Con le cinquanta opere della mostra Autoritratti, “l’idea è far vedere non solo lo sviluppo dell’autoritratto dal Rinascimento ad oggi, ma anche di raccontare come sia cambiata la sua tipologia”, spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, che ha scelto personalmente i capolavori. La visita alla mostra è resa ancora più intessante dalla presenza di Schmidt, di passaggio nella capitale cinese, che racconta e fornisce dettagli su ogni singola opera. Ad esempio, Tiziano, che indossa la catena con lo Speron d’oro ricevuta da Carlo V, “era strapagato ai suoi tempi”. Oppure Giovanni Mannozzi, il cui autoritratto è su tegola, secondo una “tradizione tipicamente fiorentina”.

L’impegno degli Uffizi in Cina è doppio, visto che a Shanghai, al Bund Art One Museum, è esposta un’altra mostra su Botticelli e il Rinascimento, con 42 opere del genio fiorentino, nell’ambito dell’anno della Cultura Italia-Cina che ha nel 2023 un ricco programma di ben 19 iniziative.

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