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🎧 Uffizi, l’artista Lorenzo Puglisi dona suo autoritratto: ‘Al Buio’

Uffizi Al Buio

Schmidt, con l'artista Lorenzo Puglisi

Gallerie degli Uffizi – Donato il dipinto ‘Al Buio’, dell’artista Lorenzo Puglisi. Il dipinto è stato lo scorso anno protagonista di una mostra a Riga in Lettonia, in dialogo con il Ritratto d’uomo del Tintoretto concesso appositamente in prestito dalle Gallerie.

Un autoritratto d’artista “al buio”, immerso nell’oscurità. Lo ha donato alle Gallerie degli Uffizi il pittore Lorenzo Puglisi: un autore la cui cifra stilistica si caratterizza per l’uso diffuso di un nero profondo, come si può vedere anche dallo stesso dipinto, dal quale si sprigionano fiotti di luce improvvisa che definiscono volumi e figure, in particolare volti e mani.

In podcast l’intervista al direttore degli Uffizi Eike Schmidt, a cura di Lorenzo Braccini. 

Il dipinto 'Al Buio'

Il Ritratto 270418 (Autoritratto), da oggi nella collezione del museo fiorentino, è uno straordinario esempio di questa singolare, personalissima tecnica. E la sua donazione agli Uffizi costituisce l’ultimo atto di un sodalizio con Puglisi avviato con la mostra Self-reflection all’Art Museum Riga Bourse, organizzata (grazie all’impegno congiunto del direttore Eike Schmidt e dello storico dell’arte Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi) nell’estate dello scorso anno nella capitale lettone: in questo ambito il dipinto, realizzato da Puglisi nel 2018, è stato posto in dialogo con il Ritratto d’uomo (1546) di Tintoretto, appositamente concesso in prestito dalle Gallerie.

L'artista Lorenzo Puglisi con la sua opera

“Fin da subito mi ha interessato cercare una pittura materica, ‘scultorea’, visivamente energetica e densa ma allo stesso tempo diretta verso una rarefazione delle parti – spiega l’artita Lorenzo Puglisi -, in un tentativo di essenzialità della rappresentazione: dunque le mani e il volto, là dove la vita si manifesta con più forza, immerse nell’oscurità, nel mistero dell’esistenza. Il volto è la parte più espressiva e di più profonda manifestazione dell’emozione umana. Il viso è la parte che mi colpisce di più in un essere umano, tutta questa espressività e questa forza. Per quanto riguarda il corpo – conclude Puglisi -, ecco, forse sento di esserne molto distante”.

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