Firenze, riapre al pubblico il Terrazzo delle Carte Geografiche agli Uffizi, la sala della Galleria degli Uffizi dedicata alla cartografia dai Medici ma anche nota perché, in epoca più recente, Dario Argento per ‘La sindrome di Stendhal’ vi girò la scena in cui la protagonista perde i sensi, sopraffatta dalla straordinaria bellezza artistica del luogo.
Questa sala degli Uffizi riapre dopo una chiusura durata oltre 20 anni salvo un breve periodo, nel 2014, per accogliere una mostra sulla Tavola Doria.
In podcast l’intervista al direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, a cura di Gimmy Tranquillo.
Il Terrazzo è chiamato delle ‘Carte geografiche’ perché in origine l’architetto Giorgio Vasari lo aveva fatto costruire come loggia aperta, poi fu chiuso verso la fine del ‘500. Quindi il granduca Ferdinando de’ Medici, per celebrare la vittoria di Firenze contro Siena, fece ideare dal cartografo Stefano Bonsignori le mappe dei territori del Granducato, poi dipinte su due pareti da Tommaso Buti. Su una terza parete figura la carta dipinta dell’Isola d’Elba, copia ottocentesca dell’originale perduto; accanto è esposto il piano di tavolo in pietre dure con la Veduta del porto di Livorno, realizzato nel ‘500 da Cristofano Gaffurri su disegno di Jacopo Ligozzi.
“Dopo tanto tempo restituiamo ai visitatori – ha detto il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt – una spettacolare raffigurazione della Toscana, con oltre 1.200 tra città e borghi rappresentati”.
Il restauro e il riallestimento, portato avanti in coordinamento da Gallerie e Opificio delle Pietre Dure di Firenze con circa 50 specialisti coinvolti, sono durati oltre due anni e sono costati oltre 700mila euro, dei quali circa 500mila offerti dai Friends of the Uffizi Galleries, ramo Usa degli Amici degli Uffizi. La presentazione di oggi è avvenuta nello stesso giorno di avvio del Congresso Internazionale della Cartografia, organizzato a Firenze.
“Quest’ultimo fine settimana abbiamo avuto dei numeri importanti, nell’ordine di almeno 4-5.000 visitatori al giorno, quindi una fruizione, una frequenza molto positiva, in piena sicurezza, e questo mi aspetto anche per le feste” di Natale – ha poi detto Eike Schmidt – Si entra agli Uffizi finché siamo in zona bianca – ha aggiunto -, e si entrerebbe anche se dovessimo entrare in zona gialla, rischio che attualmente non c’è, usando il certificato verde semplice. Se dovessimo mai entrare in zona arancione, sperando che ciò non accada, comunque il museo potrà rimanere aperto e ci vorrebbe in quel caso il certificato verde rafforzato”.
“Comunque – ha concluso il direttore Schimdt – questo momento lo vedo davvero molto positivamente. L’anno prossimo vedremo soprattutto le 14 sale dedicate agli Autoritratti, a cui stiamo lavorando in questo momento” e “anche il museo delle icone russe a Palazzo Pitti è praticamente pronto per l’inaugurazione, e quindi andiamo nel 2022 con questi due passi”.