Uffizi: 18.146 ingressi in 14 giorni effettivi di accessibilità del museo; il record del periodo venerdì scorso, con 2.029 presenze. Il direttore Schmidt: “Musei e teatri a compresenza ridotta sono i luoghi pubblici a minor rischio di contagio in assoluto, lo dice anche uno studio dell’università di Berlino. Speriamo di riaprire presto, arte e cultura sono fondamentali per tutti”.
Quasi 20mila persone in 14 giorni. Questo il bilancio dell’ultima, breve, riapertura della Galleria degli Uffizi, tornata ad accogliere i visitatori il 21 gennaio scorso (dopo la chiusura del museo più lunga dalla fine del secondo conflitto mondiale, ben 77 giorni) e da domani, di nuovo inaccessibile al pubblico, per effetto del rientro in zona arancione della Toscana. 18.146, per l’esattezza, il numero delle persone che nelle due settimane effettive di ‘riattivazione’ (dal computo dei giorni complessivi vanno esclusi gli weekend e i lunedì, tradizionale giornata di stop del complesso) sono entrate in museo: dopo i 7.300 visitatori dei primi sei giorni di apertura in gennaio, agli Uffizi ne sono arrivati 1.453 il 2 febbraio, 1.085 il 3, 1.215 il 4, 1.734 il 5, 944 il 9, 969 il 10, 1.417 l’11; infine, 2.029 il 12, venerdì scorso, ultima data di apertura e record giornaliero dell’intero periodo.
Da domani, per la Galleria comincia il terzo periodo di chiusura dall’inizio della pandemia: il primo è scattato con il lockdown generale l’8 marzo ed è durato fino al 2 giugno; il secondo è partito il 5 novembre e si è concluso il 20 gennaio.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “I numeri dell’ultima riapertura confermano il forte desiderio dei cittadini per la cultura. Speriamo che la nuova chiusura duri poco. Proprio in questi giorni è uscito uno studio dell’Università di Berlino secondo il quale i musei e i teatri a ridotta compresenza sono i luoghi pubblici a minor rischio di contagio: un rischio di gran lunga inferiore a rispetto a supermercati, negozi e ristoranti. L’arte e la cultura sono essenziali per tutti!”.