Per gli Uffizi di Firenze “sto lavorando a delle sale come piccoli universi paralleli nelle quali il visitatore viene ‘assalito’ dalla visione estetica degli autori rappresentati. La prima di queste ‘isole’ nasce a fianco della sala di Michelangelo, Leonardo e Raffaello, ed è dedicata ad Andrea del Sarto e i pittori coevi come Albertinelli e Bugiardini. Aprirà i primi di settembre”. Lo ha detto Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi, in un’intervista a La Repubblica.
Per Verde, gli Uffizi ora hanno bisogno “che riapra il Corridoio Vasariano, che venga smontata la gru, rifare le facciate di Pitti, sistemare il giardino di Boboli, togliere i fan coil alla Palatina, rinnovare l’allestimento alla Galleria d’arte moderna, disegnare una prospettiva sistematica delle acquisizioni” nel corso della storia del museo. Per il direttore “gli Uffizi possono giocare il ruolo di museo nazionale di riferimento nel mondo, come il Louvre per la Francia e il British per il Regno Unito. Rendendo esplicita la sua specificità.
Ricomponendo il patrimonio degli Uffizi nella loro complessità, e facendo in modo che vi siano rappresentate tutte le fasi storiche, che fanno di questo museo un’enciclopedia museologica. Ciò verrà reso ancora più chiaro con l’introduzione alla storia delle collezioni a cui verranno dedicate sale apposte vicine al futuro ingresso”. Verde ha anche parlato dei progetti per Palazzo Pitti: “è un luogo unico nel suo genere – ha detto – anche più degli Uffizi, perché è rimasto inviolato. Stiamo lavorando al riallestimento del Tesoro dei Granduchi, perché risulti ancora più chiaro che è uno dei tesori più belli del mondo. Gli appartamenti reali invece riapriranno in autunno.
Stiamo pensando anche a una serie di mostre dossier dedicate a una singola opera per volta, per dare visibilità a quelle meno conosciute”. Verde ha poi annunciato un museo dei bambini, solo per loro. “Ci tengo molto – ha affermato il direttore -. Sarà al piano terra nell’ala di ponente, dove oggi c’è biglietteria. Non sarà un posto dove gli adulti si mettono su un piedistallo per dare ai bambini concetti predigeriti, ma verrà stimolato il rapporto diretto con i capolavori messi alla loro altezza, un rapporto emotivo. I genitori rimangono fuori”.