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Uil: in Versilia mancano 90 infermieri e Oss, rischio blocco attività no Covid

quarta ondata

©Imagoeconomica

Uil, “Le assenze di personale infermieristico e tecnico sanitario rischiamo di mettere in crisi l’intero sistema sanitario in Versilia. Se permane questa situazione non resta che adottare gli accorgimenti attuati nella prima ondata, vale a dire ridurre l’attivita’ di routine no Covid. Mettendo in fila le assenze fra infermieri e Operatori socio sanitari e il personale tecnico sanitario, ormai al Versilia il conto e’ negativo per circa 90 unita’”.

Cosi’, in una nota, Fausto Delli, responsabile aziendale ed Rsu Uil Fpl. “La carenza di personale infermieristico, Oss e tecnico sanitario e’ un problema che si protrae da tantissimo tempo – incalza – ma mai aveva raggiunto simili proporzioni. A oggi, numeri alla mano, abbiamo altre 50 lunghe assenze nel reparto infermieristico e una ventina per gli operatori socio sanitari, il comparto tecnico sanitario non e’ da meno, in radiologia in affanno con cinque unita’ in meno non si riesce a fare le turnazioni per coprire tutti i servizi, nel settore della diagnostica di laboratorio la situazione non e’ certo migliore si viaggia verso quattro unita’ in meno e nel settore di riabilitazione con la bolla Covid che riapre nonche’ i servizi ambulatoriali il personale e’ contato. Le ragioni di queste assenze sono diverse vanno da gravidanze, infortuni, personale sospeso, per mancata vaccinazione, malattie o lunghe aspettative.

A questi bisogna aggiungere le criticita’ dovute alla pandemia, che al momento non da’ alcun segno di voler arretrare: fra i contagiati dobbiamo calcolare una ventina di infermieri e una decina di Oss, e questi purtroppo si assentano da un giorno all’altro, con turni scoperti e conseguenti raddoppi e richiami in servizio”. “L’azienda deve dire in maniera chiara che cosa intende fare per l’ospedale Versilia e per il territorio”, prosegue Delli. “Al momento al Versilia si lavora in un ambiente costantemente sotto pressione – conclude -. Da due anni il personale non riesce a prendere una vera pausa, sottoposti a uno stress che rischia di danneggiarne la salute. Si lavora ad alta intensita’, con gravi responsabilita’ e l’errore umano e’ dietro l’angolo. Regione e Asl non possono stare piu’ a guardare”. (ANSA).

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