In occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica, Unicoop Firenze promuove un’iniziativa dedicata alla Costituzione: il testo verrà dato in omaggio a tutti i soci e clienti dei punti vendita della cooperativa, da oggi fino al primo giugno.
“La costituzione, cemento della nostra democrazia. Un testo di grande attualità che tutti dovrebbero conoscere”. Sono le parole di Giovanni Tarli Barbieri, costituzionalista dell’Università di Firenze che vanno a sottolineare l’impegno di Unicoop Firenze per le celebrazioni del 2 giugno, e cioè distribuire una copia omaggio della nostra Carta Costituzionale, a 76 anni dalla sua entrata in vigore, a soci e clienti presso tutti i punti vendita del territorio. Le copie sono 250 mila, verrano date alle casse da oggi fino al 1 giugno, e contengono una nota della presidente del Consiglio di Sorveglianza di Unicoop Firenze, Daniela Mori. Un gesto importante in un momento di grande sfiducia, di scollamento tra elettori e i suoi rappresentanti, un atto di educazione civica volto a dimostrare che “non è lo Stato al centro, ma la persona con i suoi diritti inviolabili e anche i suoi doveri inderogabili”. “Questa è la coesione”, ricordano da Unicoop, e “va difesa”.
“Ci auguriamo – ha detto Mori – che sia per tutti un’occasione per riprendere in mano questo prezioso testo, scritto perché chiunque potesse leggere e capire la forza delle sue parole, e scritto con lungimiranza, perché i suoi principi universali potessero dare una risposta chiara anche nei tempi più oscuri e difficili”.
Un contesto di vendita di prodotti si trasforma dunque in un luogo di scambio, di conoscenza, per saperne meglio e di più. È il dialogo, è la mutualità da sempre alla base della cooperativa e che oggi trova il plauso di numerosi nomi eccellenti di giuristi e intellettuali: da Roberto Zaccaria, costituzionalista ed ex presidente Rai, a Francesco Clementi dell’Università La Sapienza, da Carlo Fusaro, ordinario a riposo di diritto pubblico comparato presso il nostro Ateneo, a Luciano Canfora dell’Università di Bari e ad Elisabetta Catelani dell’Università di Pisa.