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Unipi a Pompei: resti di riti nel complesso dei Riti Magici

Scavi a Pompei

Illustration from 19th century.

Gli scavi, condotti dall’Università di Pisa e dalla Scuola Imt alti studi Lucca nel complesso dei Riti Magici, a Pompei, hanno permesso di ricostruire la scena di un rito che dovette svolgersi probabilmente nel corso delle celebrazioni in onore del dio Sabazio

Grazie al rinvenimento di un piccolo ma importante deposito di resti vegetali presso i complesso dei Riti Magici, a Pompei, tra cui melagrane, nocciole e forse datteri, è stato possibile ricostruire la scena di un sacrificio che dovette svolgersi probabilmente nel corso delle celebrazioni in onore del dio Sabazio.

La scoperta è stata fatta a Pompei durante la sesta campagna di indagini archeologiche del progetto Praedia, ‘Pompeian residential architecture: an environmental, digital, and interdisciplinary archive’, condotta dall’Università di Pisa e dalla Scuola Imt alti studi Lucca, con il coordinamento di Anna Anguissola e Riccardo Olivito e la direzione di Silvia Martina Bertesago, conclusasi il 21 luglio scorso.

Per il terzo anno lo scavo si è concentrato nel Complesso dei Riti magici, che occupa la parte centrale dell’Insula 1 della Regio II lungo via di Nocera. Gli scavi degli anni passati si erano concentrati nel giardino più esterno, accessibile dalla strada. Le indagini avevano messo in luce i resti di almeno tre abitazioni che occupavano l’area prima che fosse costruito il Complesso dei Riti magici: edifici a pianta rettangolare, che mostrano i segni di successive ristrutturazioni e riorganizzazioni dello spazio, talvolta accompagnate da riti propiziatori che prevedevano la deposizione di vasi in ceramica e altri oggetti in piccole fosse.

La campagna di ricerca del 2023 ha riguardato invece i giardini interni in tre punti differenti, per definire in modo più preciso lo sviluppo di questo complesso edilizio. È stato così possibile riportare alla luce i resti di strutture molto più antiche di quelle rinvenute nelle precedenti campagne e di arricchire i dati sulla storia del complesso e dei riti che in esso si svolgevano, tra cui, appunto, anche quelli dedicati al dio Sabazio.

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