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Università di Pisa, abiti con tessuti vegetali ricavati da funghi parassiti

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Pisa, dal tessuto vegetale, simile alla vera pelle, ricavato da un fungo parassita che cresce sul tronco degli alberi, alle sperimentazioni nel campo green con lavorazioni manuali e trattamenti artigianali, fino all’utilizzo di pellami di scarto e difettati per lanciare messaggi di inclusività e accettazione. Questo il progetto esposto dagli allievi di Modartech Pontedera.

Gli studenti del corso di laurea in Fashion Design dell’Istituto Modartech di Pontedera (Pisa) hanno presentato i risultati del loro lavoro al Graduation Day, tradizionale appuntamento dedicato alla consegna dei 28 diplomi di laurea dell’istituto per altrettanti studenti provenienti da tutta Italia. “Portiamo progetti di laurea di altissimo livello, dedicati in gran parte alla sostenibilità ambientale – spiega Alessandro Bertini, direttore di Modartech – confermando un impegno che ci caratterizza da almeno 10 anni. Crediamo che questa sia la strada giusta per il futuro e a confermarcelo sono i numeri: quest’anno la rete di partner tecnici sale a quota 200 e il network di aziende coinvolte supera le 800 realtà. Infine, la percentuale di studenti che una volta terminati gli studi trova lavoro a pochi mesi dalla laurea, si attesta all’87%”.

Tra le proposte più originali, presentate al Graduation Day di quest’anno ci sono gli accessori in MuSkin, un tessuto dalla consistenza simile alla pelle, ma che in realtà è 100% vegetale, in quanto deriva da un particolare fungo parassita che cresce sul tronco degli alberi di cui si nutre. Al tatto è facile confonderlo con la pelle animale, in quanto il colore e la consistenza ricordano quella del camoscio. Per questo è stato utilizzato per realizzare borse e portafogli di grande fascino.

Ci sono poi outfit inclusivi, abiti che richiamano alle malattie della pelle e per questo utilizzano pellami di scarto, bollati come difettati, ma che in realtà nascondono caratteristiche uniche e particolari, oppure collezioni che partono da un racconto crudo, di violenze, soprusi e femminicidi, ma che attraverso l’utilizzo di abiti dai colori vivaci vogliono rappresentare un simbolo di rinascita e metamorfosi, fino alla reinterpretazione di celebri affreschi, come ‘La Volta Celeste’ di Palazzo Farnese a Caprarola, trionfo di colori e vivacità.

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