Una ricerca italoamericana, svolta anche dall’Università di Pisa, rivela l’esistenza di una predisposizione genetica alla malattia.
Le persone a rischio obesità si possono individuare già a 10 anni, sono i bambini che per predisposizione genetica hanno un metabolismo “risparmiatore”. Lo rivela uno studio italo-statunitense dell’Università di Pisa e del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases del Maryland che per la prima volta ha individuato il rischio in un’età così precoce correlando la misura del metabolismo basale e l’aumento di peso durante l’adolescenza.
La ricerca è stata condotta per l’ateneo pisano dall’ingegnere biomedico Paolo Piaggi, secondo il quale “il risultato importante di questa ricerca è la dimostrazione che alcuni bambini hanno un ridotto metabolismo il che è probabilmente dovuto a una predisposizione genetica e questi bambini dovrebbero essere quindi individuati prima possibile per prevenire l’insorgenza di sovrappeso e obesità nell’età adulta, con tutte le complicanze che questa condizione comporta come ad esempio, il diabete o i rischi cardiovascolari”.
Pubblicata sulla rivista scientifica “Metabolism Clinical and Experimental”, la ricerca è stata condotta su 181 bambini nativi americani, un campione selezionato, spiega una nota dell’Università di Pisa “proprio perché in questa etnia l’obesità è particolarmente diffusa”.