Una manifestazione il 19 marzo, alle 15, davanti all’aeroporto Galileo Galilei, da dove un corteo raggiungerĂ il vicino scalo militare di Pisa, per ribadire il no alla guerra in Ucraina e il no all’invio di armi dall’Italia. E’ quanto annuncia il sindacato di base Usb.
“Sabato 12 marzo i lavoratori dell‘aeroporto civile Galileo Galilei di Pisa – sottolinea il sindacato in una nota – hanno scoperto che il carico di un volo in partenza da Cargo City non era costituito da ‘materiale umanitario’, ma da casse di armi destinate al conflitto in Ucraina. I lavoratori hanno immediatamente interrotto le operazioni, rifiutandosi di caricare il materiale bellico, e si sono rivolti all’Unione sindacale di base, che ha denunciato pubblicamente il fatto”. Per l’Usb, “mentre ancora si fa finta di discutere sull’intervento in Ucraina, infatti, dal territorio italiano partono carichi di armi non soltanto dagli aeroporti militari, ma anche da quelli civili. In attesa che prendano corpo le voci odierne, circa uno stop alla movimentazione di armi nello scalo, Usb chiama alla mobilitazione per la manifestazione”.
“Apprendiamo da fonti sindacali vicine ai lavoratori dello scalo aeroportuale civile di Pisa la notizia relativa ad aiuti umanitari in transito presso il Cargo Village, e destinati all’Ucraina, contenenti, invece che vettovaglie, medicine ed altri generi di conforto, armi di vario tipo, munizioni ed esplosivi. Un carico che i lavoratori non si aspettavano di dover maneggiare e che ha spinto alcuni di loro a rifiutarsi di imbarcare i velivoli in partenza per le basi Nato in Polonia”. Lo affermano le consigliere regionali M5s Irene Galletti (capogruppo) e Silvia Noferi preannunciando un’interrogazione in merito.
“Una notizia – sottolineano in una nota – che se confermata provocherebbe certamente un terremoto nell’opinione pubblica toscana, che proprio sabato scorso si è radunata a Firenze per invocare pubblicamente di fronte al pianeta la pace e quindi ci chiediamo quale sia il pensiero del sindaco di Firenze, Dario Nardella, primo promotore dell’iniziativa e quello di tutti i politici illustri che in piazza Santa Croce hanno manifestato per chiedere lo stop delle bombe russe in Ucraina”. “Ma quello che ci interessa di piĂą – osservano ancora – è capire se il presidente della Giunta toscana Eugenio Giani ne fosse a conoscenza e che giudizio esprime al riguardo, anche alla luce del complesso scenario internazionale attuale e dei tentativi, finora falliti, di de-escalation del conflitto”.