Convegno del Coordinamento Centri Anti violenza To.sca, 11 Novembre 2022 ore 9-14 Presso Auditorium Nana Bianca, Piazza del Cestello n. 10- Firenze
Dal 2020 ai primi sei mesi del 2022, i 15 Centri antiviolenza (gestiti da 14 Associazioni) del coordinamento Toscano To.Sca hanno accolto 8.580 donne in situazioni di violenza. e come se non bastasse sono 5.294 i bambini e le bambine (7.565 compresi i figli maggiorenni) che hanno vissuto le dinamiche violente del padre. Numeri pesanti che rendono conto di una situazione critica alla quale bisogna porre rimedio con le risposte adeguate.
“Ogni percorso di uscita dalla violenza ha una sua specificità, una sua durata, una sua complessità. Non ci sono semplificazioni e risposte standardizzate” dice Elena Baragli, presidente di Artemisia . Che aggiunge “la violenza impatta tutte le aree di vita delle donne e dei bambini e solo un attento ascolto può identificare i loro bisogni per dare risposte adeguate. La pandemia ci ha insegnato quanto sia importante articolare risposte, a volte creative, ai nuovi bisogni che sono emersi e alle sfide vecchie e nuove che donne e bambini hanno affrontato”.
Artemisia è parte della rete To.sca -Coordinamento dei Centri Antiviolenza della Toscana e con questo convegno intende contribuire ad una riflessione ed ad un confronto esperto sulla nostra realtà toscana. Abbiamo ascoltato operatrici, avvocate e psicologhe dei centri, non meno delle donne che si rivolgono ai nostri servizi. Il loro punto di vista, il loro protagonismo e la loro soggettività sono, oggi più che mai, decisive e preziose per migliorare i servizi e renderli davvero rispondenti ai bisogni emergenti.
“Ben oltre un femminismo solo ideologico, oggi i centri antiviolenza rappresentano, nelle loro molteplicità e differenziazioni interne, delle comunità di pratiche sempre più qualificate professionalmente ed esperte scientificamente. Rispondono ai requisiti della Legge n. 119/2013 assicurando professionalità e competenza a chi chiede aiuto per uscire dalla violenza” prosegue la presidente di Artemisia.
Che conclude “non possiamo dimenticare che sullo sfondo c’è il rischio di morte per le donne e di essere orfani per i bambini loro figli”. Presenti al Convegno la mamma di Michela Noli e la sorella di Elisa Amato, vittime di femminicidio, che con la loro testimonianza e il loro coraggio resiliente affermano che la violenza ci riguarda tutti e tutte e ci ricordano la necessità di articolare interventi competenti di rilevazione delle dinamiche violente, di valutazione del rischio, di protezione, etc. La riflessione dei CAV Toscani è accompagnata ed integrata, in una logica di rete, da presenze istituzionali di spessore, Valeria Valente, Linda Laura Sabbadini, Rosa Barone, Elena Biaggioni.