“La finalità di queste ‘primule’ – ha aggiunto Nardella – è prima di tutto comunicativa e promozionale”. “Sul luogo a Firenze credo che sia una decisione da prendere insieme ad Arcuri, Regione e Asl, sarebbe bello avere la struttura in una piazza simbolica della città”.
“Con Arcuri abbiamo parlato anche delle famose ‘Primule’, cioè della possibilità di installare, ci dice il commissario, queste strutture in alcune piazze delle più grandi città d’Italia. Come sindaci abbiamo dato la disponibilità su questo fronte. Sul luogo a Firenze credo che
sia una decisione da prendere insieme ad Arcuri, Regione e Asl, sarebbe bello avere la struttura in una piazza simbolica della città”.
Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, ai microfoni di Rtv38, a proposito del confronto dei sindaci delle Città metropolitane e dei Comuni capoluogo di Regione col
commissario Domenico Arcuri per il piano vaccinazioni.
“La finalità di queste ‘primule’ – ha aggiunto Nardella- è prima di tutto comunicativa e promozionale”. Tra le questioni anche quella “delle categorie da coinvolgere, abbiamo chiesto di dare priorità anche gli operatori del turismo. Quando entreremo nella stagione turistica, per le città d’arte sarà già primavera, dobbiamo essere in grado di mettere in sicurezza il più possibile questo comparto”.
Proprio sul ministero per il turismo, ha detto Nardella, “con il nuovo ministro Massimo
Garavaglia ci sarà un rapporto positivo e costruttivo. Mi pare positivo il fatto che ci sia un ministero del Turismo, cosa di cui l’Italia ha bisogno perché è necessario avere una proposta di sistema di tutto il Paese. La proposta che farò è di metterci attorno ad un tavolo con i sindaci delle principali città d’arte, che sono le città metropolitane, per mettere a punto questo piano strategico di rilancio”.
Per Nardella, “se è vero che nel corso dell’anno precedente, durante l’estate, l’industria turistica balneare ha avuto un rimbalzo molto forte,
con percentuali che hanno addirittura superato l’estate 2019, è altrettanto vero che le città d’arte hanno sofferto lungo tutto l’anno”.