Si chiama NOE, è il nulla osta all’esercizio che serve alla VACS, la linea tranviaria del capoluogo toscano, variante al centro storico, per mettersi in moto. Un itinerario lungo quello che ha preceduto, fino ad oggi, la realizzazione di questa parte di tracciato ideato per collegare Fortezza da Basso a Piazza San Marco e via La Marmora. Dopo due anni di cantieri, adesso tocca ai tecnici in arrivo da Roma dichiarare pronto il sistema di trasporto.
Due anni, oltre 53 milioni di euro, 6 fermate, 2 km e mezzo di binari e ora anche un data per il primo semaforo verde: metà dicembre. La Vacs, alias la variante al centro storico di Firenze, sta per arrivare al tanto atteso e sperato placet da parte dalla Commissione di Agibilità dell’Ansfisa, l’Agenzia ministeriale che domattina siederà al tavolo con Comune di Firenze e Tram Spa per le ultime verifiche necessarie al rilascio del nulla osta.
Da Palazzo Vecchio, intanto, l’assessore alla Mobilità, Andrea Giorgio, fa sapere che tutte le lavorazioni sono state completate, ivi comprese le prove di sottosistema, i collaudi statici e le dichiarazioni di conformità rispetto a una linea che rappresenta l’estensione di tracciati già esistenti e che – come già nel nome – contiene già una variante: Piazza dell’Unità sarà solo un punto di passaggio, non più il capolinea, che invece avrà testa e coda nell’Aeroporto Vespucci e in Piazza San Marco.
Durante questo tragitto, che durerà in totale circa 35 minuti, la tramvia si interconnetterà con la linea T1. Punto di snodo per il cambio con le Linee 2 e 3, rispettivamente pensate per raggiungere in futuro il Polo Scientifico di Sesto Fiorentino e Bagno a Ripoli, sarà invece il Parterre in Piazza della Libertà. Per le sliding doors dei nuovi convogli serve quindi un ultima e necessaria stazione da rispettare: il cronoprogramma per l’esecuzione delle prove di sistema, e poi il centro sarà davvero a portata di mano.