Toscana, la segreteria del Pd di Castelfiorentino (Firenze) si è espressa in merito alla questione delle false tessere elettorali bruciate.
Per la segretaria del Pd questo gesto è qualificato come un grave atto intimidatorio messo in pratica dal movimento ‘No forno crematorio a Cambiano’
“Condanniamo – afferma la segretaria locale del Pd Francesca Giannì – il grave atto intimidatorio di cui abbiamo appreso dalla stampa locale, con il quale il comitato ‘No Forno Crematorio a Cambiano’ oltre a bruciare il simbolo del Pd ha inviato una serie di richieste all’amministrazione.”
Richieste, continua, “inerenti non solo il tema del tempio crematorio, ma anche in merito alle scelte politiche e amministrative dei prossimi anni per Castelfiorentino. Un gesto anti-democratico e richieste inaccettabili. Ci stupisce il livello di violenza raggiunto, vista anche la tipologia di progetto del quale stiamo parlando”.
“Dopo le prime proteste, puntualmente indirizzate verso il nostro partito con striscioni e dichiarazioni su vari social network, avevamo scelto di mantenere dei toni civili, bassi, volti a favorire il confronto e il dialogo con la nostra forza politica e la nostra amministrazione comunale- spiegano la segretaria Giannì e i consiglieri del gruppo Pd e dei gruppi di maggioranza-.”
“I membri della segreteria Pd -dice- hanno più volte incontrato il comitato, parallelamente continuava l’importante lavoro svolto dall’amministrazione e dal Sindaco. Per il confronto sul tema abbiamo promosso il dialogo, la scelta di una via civile e rispettosa del prossimo.”
“Le risposte -prosegue la segretaria Pd- del comitato sono state prima di dissenso, poi di indifferenza, infine di intimidazione, con le gravi accuse che già ci erano state mosse durante la protesta organizzata dopo l’ultimo Consiglio comunale, al termine della quale, nonostante tutto, avevamo reso la nostra disponibilità a continuare un dialogo”.
Le conclusioni rilasciate della segretaria Giannì
Tuttavia, continua la stessa nota, “dopo l’ultimo gesto di vera e propria minaccia, per il quale stiamo valutando di adire alle vie legali, intendiamo censurare questa prevaricazione e invitiamo tutti i cittadini che, in buona fede, hanno sostenuto o simpatizzato con il “Comitato”, a dissociarsi da questi metodi violenti che vanno ben oltre la protesta e che certo non rappresentano la comunità di Castelfiorentino“.
“Con questa presa di posizione -conclude- intendiamo, infine, condannare l’idea che l’uso della violenza possa ritenersi legittimo quando non si condividono le idee dell’Amministrazione comunale o di una qualsiasi forza politica e che, tramite intimidazioni di vario genere, possa essere prevaricata la democrazia, il governo legittimo di Castelfiorentino e la tutela delle migliaia di cittadini favorevoli che sono ormai spaventati dal manifestare forme di adesione alla questione tempio crematorio per paura di ripercussioni anche personali”.