Val di Bisenzio (ancora) in ostaggio: le frane sulla strada regionale 325 sono problema ambientale che si trasforma in una catastrofe economica.
Il servizio di Giorgio Bernardini
“La frana continua a muoversi”. I geologi lanciano l’allarme sugli smottamenti che da  giorni tengono in ostaggio la Val di Bisenzio. Gli abitanti dei Comuni diffusi di Vernio, Vaiano e Cantagallo, circa 20 mila residenti, non possono spostarsi con l’auto né con i treni, non possono acquistare beni di prima necessità . Due frane bloccano la Strada regionale 325, quella che attraversa tutta la valle correndo parallela al letto del fiume Bisenzio. Sono ferme una cinquantina di aziende: soprattutto tintorie, parte fondamentale della filiera del distretto tessile di Prato, ma anche di molte aziende del Nord Italia.
L’intero tragitto è stato congelato da due cedimenti che hanno bloccato la strada, uno a monte e uno a valle. La prima frana, a nord, è avvenuta in località La Pusignara, tra Sasseta e Montepiano, nel Comune di Vernio. La seconda, dal lato più vicino al Comune di Prato, si è verificata in località Camino, nel Comune di Vaiano. Il presidente della Provincia di Prato, Simone Calamai, è intervenuto con diversi sopralluoghi per coordinare i lavori urgenti nel tentativo di tornare alla normalità , uno status che però appare ancora molto lontano: “Si tratta – ha detto Calamai – di una situazione alquanto compromessa, dal punto di vista geologico il fronte è instabile e ci sono parti che devono essere messe in sicurezza”. Nelle prossime ore si tenterà di aprire piccole finestre di tempo in cui alcuni mezzi potranno passare per rifornire le aziende e i distributori di benzina, mentre molti abitanti dei Comuni coinvolti stanno tentando di utilizzare viabilità alternative