Tra le sedici le città italiane che hanno presentato la propria candidatura c’è Peccioli, capofila degli otto Comuni della Valdera associati al progetto, ovvero Capannoli, Casciana Terme Lari, Chianni, Lajatico, Palaia, Ponsacco, Pontedera e Terricciola.
Il titolo di Capitale italiana della cultura, attualmente detenuto da Procida, viene conferito per la durata di un anno. Valdera Capitale (2022), ovvero il lancio della candidatura, è avvenuto a Venezia (20 novembre 2021) in occasione della chiusura della Biennale dell’Architettura in cui il Comune di Peccioli è stato ospite come “città resiliente”.
Il 13 settembre il progetto dovrà essere consegnato al Ministero della Cultura; il 15 novembre saranno ufficializzate le dieci città finaliste, il 20 dicembre si terranno le audizioni. Il 17 gennaio 2023 sarà proclamata la città vincitrice per l’anno 2025. Intanto I comuni associati condividono già alcuni risultati: ValderaLab2030 (2020), il laboratorio per costruire una ‘visione’per la Valdera; una Mappa dei punti di forza e di debolezza della Valdera a partire dai quali immaginare la prospettiva del 2030; LinkingValdera (2021), una proposta progettuale per l’avanzamento sul fronte della infrastrutturazione del territorio attraverso l’introduzione di nuove forme di viabilità. Ora, la candidatura a Capitale chiama in causa direttamente i “produttori culturali”, chiamati a fare un salto in avanti.
Per il presidente della Regione, Eugenio Giani, quella della Valdera è una candidatura che conferma il valore della cultura Toscana anche alla luce del futuro e della contemporaneità. Si fa strada un modello che attinge appieno al patrimonio delle singole comunità territoriali per costruire qualcosa di nuovo, grazie a percorsi condivisi e alla consapevolezza che senza progetti, visione strategica e sviluppo non può esserci ‘buona vita’. Cultura, crescita e coesione sono le facce della migliore civiltà toscana. Ben venga quindi la scommessa del territorio e della Toscana.
Il sindaco di Peccioli, Enzo Macelloni, ci tiene a ribadire che è un intero territorio che si candida e rivendica il patrimonio di relazioni costruito nel frattempo: tra Comune e associazioni attraverso i percorsi di rafforzamento delle Energie Sociali; ma anche tra Comuni diversi che fanno parte della stessa area vasta, la Valdera. Si promuovono proposte che generano attività e che a loro volta danno vita a relazioni. Ora si guarda, in ogni caso, a definire un programma da qui al 2025 che stia in piedi indipendentemente dal fatto che la Valdera vinca o perda questa la competizione. Il progetto rimarrà vivo a prescindere e la Valdera, in questo suo percorso, mostra la forza di un territorio e la scommessa che si rende possibile anche in realtà piccole.
Sono stati attivati laboratori territoriali i cui esiti possono essere condivisi dall’intera rete territoriale: Energie Sociali, che propone un metodo di comunità per combattere la solitudine involontaria e l’autoisolamento; il Bando cultura della Fondazione Peccioli; la presenza della Belvedere spa, una “public company” della Valdera che, grazie alla propria capacità di coniugare un forte orientamento all’innovazione sul fronte del trattamento dei rifiuti e su quello dell’arte contemporanea guarda alla responsabilità sociale di impresa che diventa anche una responsabilità di territorio.