ll nuovo prefetto di Firenze si è insediato oggi. “Vengo da Trieste, coniugare diritto a manifestare con quello alla salute, che è comunque primario” ha detto Valenti. E sulla malamovida: “è un tema sociale che coinvolge le famiglie la scuola, è impensabile risolverlo solo con un approccio di polizia”. No alle cancellate.
63 anni, nato a Trapani, è già stato a Firenze come capogabinetto della prefettura tra il 2006 e il 2009, e viene da Trieste. Il nuovo prefetto di Firenze, Valerio Valenti si è presentato oggi alla stampa. Tanti i temi sul tappeto, dalla criminalità organizzata, alle manifestazioni no green pass, alla malamovida, allo spaccio di droga, agli organici di polizia.
“Vengo da Trieste che è una piazza molto calda oggi, qui mi hanno detto che i numeri dei manifestanti contro il green pass sono inferiori e non comparabili: il mio obiettivo è quello di coniugare il diritto a manifestare con quello alla salute, che è prioritario” ha chiarito Valenti.
Che ha un’idea chiara della sicurezza come bene collettivo, la cui tutela non spetta solo a chi vi è professionalmente dedicato, ovvero le forse dell’odine, vigili compresi, ma di tutti i cittadini. “I cittadini sono sentinelle di legalità -ha detto Valenti- a loro dico rivolgeteci con fiducia alle forze dell’ordine”.
E così sul tema delicato della malamovida, che definisce ‘ciclico’: “non possiamo risolverlo solo come tema di sicurezza, è tema sociale bisogna lavorare con le famiglie, con la scuola, con le categorie economiche”. Valenti ha comunque chiarito di essere tendenzialmente contrario a misure come le cancellate.
Per quanto riguarda i pericoli di infiltrazione delle associazioni criminali, il nuovo prefetto, ha sottolineato che darà particolare attenzione alla sorveglianza sui fondi del PNRR che arriveranno nei prossimi mesi.
E gli organici? Certo , come ovunque servirebbero uomini in più ha detto Valenti, “ma non tirerò la giacca al ministri degli Interni, cercheremo innanzitutto di aumentare la collaborazione tra le forze dell’ordine e con il resto della società” perché la sicurezza è un complesso di fattori in cui ognuno deve mettere il proprio tassello.
Infine lo spaccio di droga, che va tenuto sotto controllo, l’immigrazione clandestina, e gli studenti stranieri. “Ho già chiesto un incontro al console statunitense per valutare insieme una strategia” ha detto Valenti.
INTERVISTA A CURA DI DOMENICO GUARINO