Svolta nelle indagini sul duplice omicidio dei coniugi, Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni, smembrati all’interno di quattro valigie, ritrovate per caso nei giorni scorsi in un campo a ridosso della recinzione perimetrale posteriore del carcere fiorentino di Sollicciano, lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno (Fi-Pi-Li).
Con l’accusa di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri è stata arrestata l’ex fidanzata di Taulant Pasho, 33 anni, il figlio della coppia che al momento della sparizione dei genitori, il 2 novembre 2015, uscì dal carcere fiorentino di Sollicciano.
Questa mattina all’alba i carabinieri del comando provinciale di Firenze hanno eseguito il decreto di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze (titolare delle indagini il pm Ornella Galeotti) nei confronti di una 36enne, pregiudicata, all’epoca dei fatti convivente con il figlio della coppia dei coniugi uccisi. La donna è accusata di omicidio, occultamento e vilipendio dei cadaveri della coppia.
L’inchiesta sta ricostruendo tutta la vicenda della misteriosa scomparsa della coppia albanese con il loro macabro ritrovamento dopo essere stati uccisi in circostanze ancora tutte da chiarire.
La scomparsa dei coniugi che facevano avanti e indietro tra l’Albania e l’Italia, fu denunciata ai carabinieri 5 anni fa, nel novembre del 2015, dalla figlia Dorina con la sorella Vittoria. I coniugi, tornati in Toscana da appena un mese, nell’ottobre 2015 avevano trovato una sistemazione a Scandicci (Firenze): un altro dei loro tre figli, Taulant, era infatti detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano e così pensavano di stargli vicino.
Il 2 novembre 2015 la figlia Dorina, che abitava a Castelfiorentino, dove risiede tuttora, ricevette una telefonata da un numero anonimo in cui la madre le diceva di non voler rispondere a nessuno. Da allora, nessuna notizia. Pochi mesi dopo, Dorina si rivolse anche alla trasmissione tv “Chi l’ha visto?” di Rai 3 per chiedere aiuto a ritrovare i genitori. L’identificazione dei cadaveri è stato il primo passo per dipanare la vicenda giunta in queste ore ad una svolta importante.
Si è avvalsa della facoltà di non rispondere a pm e investigatori dei carabinieri Elona Kalesha, 36 anni di Durazzo (Albania), arrestata stamani a Firenze conl’accusa di aver ucciso e occultato i cadaveri dei genitori del fidanzato. La donna, che era stata condotta nella caserma del comando provinciale dell’Arma per essere interrogata, verrà trasferita in carcere. Intanto è stata sequestrata la casa dove stamani i carabinieri hanno sottoposto a fermo per duplice omicidio la donna. L’abitazione è a Firenze in via Felice Fontana. I carabinieri, però, hanno sequestrato anche il garage di un’altra abitazione, quella di via del Pantano 16, sempre a Firenze, dove la donna conviveva con Taulant Pasho nel periodo
dell’improvvisa scomparsa dei genitori di lui. Il garage è quello dove nel giugno 2016 furono ritrovati 6 chili di marijuana e pertanto Taulant Pasho fu arrestato. Nello stesso garage, nei periodi successivi (2016 e 2017), i condomini sollecitarono un sopralluogo delle autorità per motivi igienici a causa del cattivo odore, che però – come già precisato dagli stessi inquirenti – era da attribuire a deiezioni dei cani lì custoditi.