Il gip Angelo Antonio Pezzuti di Firenze ha convalidato il fermo del pm e stabilito la misura della custodia cautelare in carcere per Elona Kalesha, 36 anni, l’ex fidanzata del figlio dei coniugi Pasho, la coppia che scomparve nel 2015 e i cui resti sono stati trovati nei giorni scorsi in valigie abbandonate a Firenze. Elona Kalesha è accusata del duplice omicidio e di occultamento e vilipendio dei due cadaveri di Shpetim e Tauta Pasho.
E’ rimasta in silenzio davanti al giudice Elona Kalesha, la 36enne arrestata per l’omicidio, il vilipendio e l’occultamento dei cadaveri dei coniugi Pasho, genitori del suo ex fidanzato, scomparsi dal novembre 2015 a Firenze e i cui resti sono stati rinvenuti dal 10 dicembre scorso in quattro valigie abbandonate in un campo a ridosso della recinzione posteriore del carcere fiorentino di Sollicciano.
Questa mattina la donna si è avvalsa della facoltĂ di non rispondere davanti al gip del Tribunale di Firenze, Antonio Pezzuti, che si è recato nel penitenziario di Sollicciano per l’interrogatorio di garanzia dopo il fermo. Anche martedì scorso, nel giorno del fermo eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Firenze e disposto dalla PM Ornella Galeotti, Kalesha aveva scelto di non rispondere alle domande del magistrato, su indicazione dei suoi legali. “La nostra assistita avrebbe voluto farsi interrogare ma su nostro suggerimento si è avvalsa della facoltĂ di non rispondere e ci siamo riservati di fare interrogatorio a breve non appena avremo l’esito dei rilievi scientifici e medico legali”. L’udienza di convalida si è tenuta a distanza con Elona Kalesha collegata dal carcere di Sollicciano insieme ai suoi difensori.
Sul fronte dell’indagine, ieri i carabinieri del Ris di Roma hanno repertato alcune tracce nell’appartamento in via Felice Fontana, a Firenze, in cui alloggiavano i coniugi Pasho prima di svanire nel nulla. Gli investigatori ritengono che Elona Kalesha abbia avuto uno o piĂą complici e che il duplice omicidio sia avvenuto proprio nell’appartamento di via Fontana. Shpetim Pasho è stato ucciso con un fendente alla gola, sferrato forse con una mannaia, mentre la moglie Teuta è stata massacrata di botte e soffocata.
i corpi sarebbero poi stati portati via nelle quattro valige con cui le due vittime erano arrivate a Firenze da Valona per poter essere presenti all’uscita dal carcere del figlio Taulant, il 2 novembre del 2015, lo stesso giorno in cui dei due si sono perse le tracce. Le valige con i corpi potrebbero essere state tenute nel garage di un’abitazione in via del Pantano dove la 36enne aveva convissuto con Taulant Pasho. Per questo motivo ieri i carabinieri del Ris hanno svolto un sopralluogo anche in quel garage.