In occasione del cinquantenario dalla morte di Don Lorenzo Milani, da stasera, mercoledì 4 a domenica 8 aprile, al Teatro Metastasio, andrà in scena “VANGELO SECONDO LORENZO”, un viaggio nel mondo del Priore di Barbiana che racconta la preziosa rarità del suo pensiero vibrante e radicale.
Evento coprodotto da Arca Azzurra Teatro, Elsinor Centro di produzione Teatrale e Teatro Metastasio di Prato per Fondazione Istituto dramma popolare di S. Miniato.
Scritto a quattro mani assieme a Laura Perini da Leo Muscato, che ne è anche regista, lo spettacolo, debuttato a San Miniato lo scorso luglio, concentra in due atti un corpus monumentale di testimonianze, lettere, racconti e varie pubblicazioni che ricostruiscono le vicende del priore e di quanti gli furono accanto: si tratta di una narrazione che ripercorre le fondamentali tappe di snodo della sua avventura umana, sociale e spirituale, seguendo in particolare le due stagioni che hanno contraddistinto la sua breve vita, Vita da cappellano e Vita da priore, segnando poi i confini territoriali dove iniziò e concluse il suo apostolato sacerdotale: Calenzano prima e Barbiana dopo.
Il periodo a Calenzano, dal ’47 al ’54, racconta gli anni appena successivi all’ordinazione a sacerdote, la scuola popolare per giovani operai e contadini, l’opposizione alla Curia fiorentina; il secondo, dal ’54 al ’67, è dedicato agli anni di Barbiana, sul monte Giovi, dove don Milani proseguì la sua opera di educazione del popolo, e dove aprì la celebre scuola che fu uno degli esperimenti di pedagogia più interessanti del dopoguerra.
In una scenografia ridotta all’osso, a dar voce e corpo a Lorenzo Milani c’è Alex Cendron, mentre sono dieci gli attori che impersonano i circa cinquanta personaggi che popolano il testo – Alessandro Baldinotti, Giulia Colzi, Andrea Costagli, Nicola Di Chio, Silvia Frasson, Dimitri Frosali, Fabio Mascagni, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Beniamino Zannoni –, e cinque i bambini che vestono i panni degli allievi della scuola di Barbiana.
Non un ritratto agiografico edulcorato, dunque, ma la vera scomoda storia che don Lorenzo Milani raccontava ai parrocchiani per illuminarli sulla loro condizione di sfruttati, la verità dello scandalo che suscitò con le sue parole anarchiche e rivoluzionarie e, sullo sfondo, i forti conflitti politici, sociali ed ecclesiastici dell’epoca, l’aspro scontro tra comunisti e anticomunisti, la presenza di gravi ingiustizie sociali nel lavoro e le tensioni nel mondo cattolico alla vigilia del Concilio Vaticano II.
Prenotazione obbligatoria entro domani, giovedì 5 aprile, scrivendo a cometa@metastasio.it