Mar 5 Nov 2024
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ToscanaCronacaVespa samurai contro cimice asiatica

Vespa samurai contro cimice asiatica

Firenze, sono stati rilasciati i primi esemplari di vespa samurai, il piccolo imenottero (nome scientifico Trissolcus japonicus) cui è affidato il compito di combattere la cimice asiatica (Halyomorpha halys), insetto in grado di causare gravi danni alle piante in agricoltura e in particolare agli alberi da frutto.

Il meccanismo antagonistico è semplice: la vespa samurai depone le sue uova in quelle della cimice e la larva che ne nasce elimina quella della cimice stessa. In questo modo non solo si elimina l’insetto nocivo, ma si accresce anche, e si diffonde, la popolazione di vespa samurai.

In Italia la cimice ha colpito negli anni scorsi molti comprensori agricoli del centro-nord, procurando danni per centinaia di milioni di euro soprattutto alle coltivazioni di melo, pero, pesche e kiwi, rendendo vani i vari tentativi di controllo con mezzi chimici. Dopo alcune sporadiche segnalazioni, nel 2021 questa specie dannosa ha fatto registrare anche in Toscana elevati livelli di presenza, determinando significativi danni che non è stato possibile contenere con interventi diretti di controllo.

Il progetto di lotta biologica alla cimice del Servizio fitosanitario regionale parte, intanto, in 12 siti nelle province di Lucca e Arezzo, individuati con la collaborazione delle organizzazioni professionali agricole, dove i ricercatori del CREA hanno liberato dalle provette le piccolissime vespe samurai, insetti assolutamente innocui non solo per l’uomo e gli animali domestici ma anche per le api e altri insetti utili.

“E’ un importante cambio di passo a tutela delle produzioni frutticole toscane – commenta la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Un intervento concreto a sostegno dei nostri produttori, che ha il vantaggio di mettere in campo un’arma efficiente e ‘pulita’.”

L’intervento parte dopo il via libera del Mipaf al dossier scientifico presentato dalla Regione Toscana in collaborazione con l’Istituto nazionale di riferimento per la protezione delle piante (CREA-DC) per l’avvio del programma di controllo biologico con antagonisti naturali.

Nell’ambito del programma sono previste non solo verifiche mirate a valutare l’efficacia dell’azione di biocontrollo svolta dall’antagonista naturale, che viene allevato nei laboratori del CREA di Firenze, ma anche valutazioni ecologiche periodiche sugli effetti di questo intervento su tutte le componenti degli ecosistemi agricoli.

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