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Mer 23 Apr 2025
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🎧Via Mariti: l’inchiesta entra in una fase decisiva, mentre sono 1500 le firme per il parco

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🎧Via Mariti: l'inchiesta entra in una fase decisiva, mentre sono 1500 le firme per il parco
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Entra in una fase decisiva l’inchiesta sul crollo del cantiere Esselunga in via Mariti a Firenze, che costò la vita a cinque operai. Sono giorni di interrogatori e ricorsi, mentre slitta la decisione su possibili arresti e sul dissequestro dell’azienda coinvolta nel crollo.

A più di anno dal crollo del cantiere Esselunga in via Mariti a Firenze l’inchiesta sembra entrare in una fase decisiva. Il crollo causò la morte di cinque operai e tiene ad oggi in ostaggio un pezzo importante del quartiere. Ora si intrecciano interrogatori, ricorsi, richieste di dissequestro, possibili arresti. Al centro l’errore di progettazione della trave crollata che innescò altri cedimenti. Secondo la Procura della Repubblica di Firenze il responsabile dell’ufficio calcolo di Rdb Ita Carlo Melchiorre – dimessosi alcune settimane fa – avrebbe redatto il progetto omettendo i calcoli dei carichi che la trave avrebbe dovuto sostenere e inserendo una quantità di ferro inadeguata. Sotto inchiesta anche il direttore dei lavori e il rappresentante legale dell’azienda. Avrebbero omesso di adottare le misure necessarie per la salvaguardia degli operai. La Procura ha chiesto i domiciliari per l’amministratore e i due tecnici, ma la decisione sulla misura cautelare – per evitare il rischio del reiterarsi di comportamenti gravi – è slittata ad aprile. Così come la decisione del Tribunale del Riesame per il dissequestro dell’azienda coinvolta. Nel frattempo, sul fronte della cittadinanza, sono già 1500 le firme raccolte nel quartiere e non solo per un piano green di recupero dell’area. Un intervento pubblico su di un’area privata, dunque la richiesta di un maggiore protagonismo da parte di Palazzo Vecchio per – nella richiesta del Comitato 16 febbraio – mettere Esselunga ad un tavolo per un ridimensionamento volumetrico dell’area commerciale e la costruzione di un’area a forte vocazione sociale. Per il Comitato il Comune di Firenze avrebbe tutti gli strumenti per una modifica radicale del progetto.