‘Non è situazione imprevista’. Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna: ‘motivazioni incredibili’.
La presidenza del consiglio ha negato la concessione dello stato d’emergenza nazionale per i disagi provocati dalla chiusura del viadotto del Puleto, sulla E45, nell’Aretino. Ne dà notizia il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini: la decisione è stata comunicata dal dipartimento della Protezione civile di Palazzo Chigi con una lettera ai presidenti delle Regioni Toscana, Emilia-Romagna e Umbria. Il viadotto era stato chiuso dalla Procura di Arezzo a metà gennaio scorso per rischio di cedimento, poi parzialmente riaperto. I presidenti delle tre regioni coinvolte avevano chiesto lo stato d’emergenza nazionale. Il provvedimento non è stato assunto perché non si sarebbe in presenza di una situazione “imprevista e imponderabile” e perché i problemi sollevati dovrebbero essere risolti “in via ordinaria” dagli enti competenti. Quanto poi all’assistenza alla popolazione, si tratterebbe di attività “limitate” e quindi, anche in questo caso, da attuare “in via ordinaria”, così come sulle misure di sostegno alle attività economiche, che “non possono essere ricomprese nelle categorie di intervento” previste nelle norme di riferimento.
“Dopo due mesi e mezzo dalla chiusura del viadotto – dice Bonaccini – questa comunicazione rappresenta la prima risposta formale che riceviamo dal Governo e si tratta di un no con motivazioni che appaiono francamente incredibili. Quasi che non fosse successo nulla di grave, tutto normale o quasi, e comunque risolvibile in quattro e quattrotto. E come se quanto hanno vissuto le famiglie e gli studenti, e purtroppo stanno ancora vivendo imprese e lavoratori non fosse degno di attenzione e di nota del Governo. Disagi modesti dunque, a dire del Governo”.
“Dopo il silenzio e le promesse non mantenute sugli ammortizzatori sociali, oggi arriva una risposta che giudichiamo non solo sbagliata, ma quasi offensiva. Un invito ad arrangiarsi a territori e comunità locali – dice Bonaccini – noi siamo certamente abituati a rimboccarci le maniche: ai primi 250 mila euro stanziati nell’immediato ne abbiamo aggiunti altrettanti nell’attesa che il Governo onorasse gli impegni attesi. Su quanto successo al viadotto, nella lettera della Presidenza del Consiglio viene poi indicata, come causa, ‘una condizione di cronico ammaloramento generato da mancati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Anche questo lascia senza parole – prosegue Bonaccini- si lamenta la mancata manutenzione, come se l’infrastruttura in questione non fosse statale; e quando si dice che la situazione non era imprevista e imponderabile, vien da chiedere: a chi spettava monitorare, prevedere e ponderare?”.
“Noi – conclude – rimarremo accanto alle comunità colpite, ai cittadini e alle imprese, senza bisogno che qualcuno ce lo indichi. Quando poi anche il Governo vorrà testimoniare un gesto di attenzione e vicinanza ce lo faccia sapere, non sarà mai troppo tardi”.